Nella Solennità dell’Ascensione, la liturgia ci propone il Vangelo in cui Gesù, poco prima di ascendere al cielo, invita gli apostoli ad andare in tutto il mondo e proclamare il Vangelo a ogni creatura:
“Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio. Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano”.
Su questo brano evangelico, ascoltiamo il commento di don Ezechiele Pasotti, prefetto agli studi nel Collegio Diocesano missionario “Redemptoris Mater” di Roma:
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Celebriamo oggi la solennità dell’Ascensione del Signore: il mistero della Pasqua si riveste di gloria. Cristo è innalzato alla destra del Padre. La festa odierna ci fa contemplare in pienezza Cristo Gesù che ritorna, per così dire, al luogo della sua gloria: alla destra del Padre, ma vi ritorna ora come vero Uomo, con una vera carne d’uomo, seppure glorificata, oltre che come vero Dio. Questa gloria del Figlio di Dio diventa ora, a pieno titolo, gloria del Figlio dell’uomo e quindi dell’uomo. Della carne dell’uomo. Per questo la Chiesa proclama solennemente: “Credo la risurrezione della carne” e per questo ha sempre rivestito di onore e di rispetto il corpo dell’uomo; sino a tempi recenti non ha permesso la cremazione (oggi la tollera ma non la raccomanda), pratica invece abbastanza comune a molti popoli. Il corpo dell’uomo è destinato alla gloria: non solo fa orrore tanto spregio del corpo in tanta violenza, tanto aggressiva come gratuita, propria del nostro tempo e di cui è piena la televisione ed anche i film dei bambini, ma fa orrore anche il disprezzo del corpo della donna nella pubblicità, il disprezzo del corpo dell’uomo in pratiche sessuali avvilenti, ma anche l’abuso di tanti tatuaggi e piercing che tolgono valore, dignità e santità al corpo di tanti giovani. Contempliamo oggi il Signore, con il suo corpo risorto e glorificato, alla destra del Padre, ma che non ci ha abbandonati, perché da lì accompagna la sua Chiesa, intercedendo per noi il dono dello Spirito Santo, guadagnato con la sua Pasqua. Contemplando il corpo glorioso del Signore, impariamo ad onorare e rispettare anche il nostro corpo in attesa della sua glorificazione.
Fonte: Radio Vaticana