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Don Donato della Pietra – Commento al Vangelo di domenica 10 Marzo 2024

Commento al brano del Vangelo di: Gv 3,14-21

La Parola di Dio di questaย IV Domenica di Quaresimaย โ€“ dettaย โ€œLaetareโ€, cioรจ della gioia โ€“ ci invita innanzitutto a riflettere sula fatto che la vita umana รจ un viaggio di ritorno alla Casa del padre compito come umanitร . La Chiesa deve vivere sempre di piรน in Cristoper poter donare vita a chi giace nelle tenebre e nellโ€™ombra di morte.

Tenendo lo sguardo fisso su di lui, la comunitร  cristiana puรฒ alimentare la lampada della speranza. Infatti Cristo, sacerdote e vittima, รจ il documento con il quale Dio ci dichiara il suo smisurato amore, ci rivela il suo il suo disegno di salvezza e ci invita ad accogliere il suo dono. Noi desideriamo la vita, ma la realtร  della morte ci circonda. Perchรฉ la vita cresca, bisogna che ci immergiamo nella fonte della vita che รจ Cristo, bisogna fare della propria vita un dono:ย โ€œNessuno ha un amore piรน grande di questo: dare la sua vita per i propri amiciโ€ (Gv 15,13).

Il tempo con Yeshua, istante per istante, acquista un significato nuovo. Egli si presenta come innalzato sulla croce, ma anche come glorificato nella sofferenza. In lui ci รจ offerta la visione concreta e disarmante dellโ€™amore di Dio. se non distogliamo lo sguardo dal Crocifisso, a poco a poco, come sorgente viva, zampillerร  in noi la testimonianza dello Spirito: โ€œCristo mi ha amato e ha dato se stesso per meโ€ (Gal 2,20). E questa sorgente mai piรน cesserร  di far sgorgare il suo canto dโ€™amore, dove confluiscono lacrime di pentimento e lacrime di gioia. Per grazia siamo sati salvati mediante la fede!

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Gesรน paragona se stesso al serpente di bronzo che Mosรจ aveva innalzato nel deserto per liberare da morte sicura il popolo peccatore. Per comprendere il passo evangelico di Giovanni bisogna entrare nel mondo dei simboli che caratterizza il quarto vangelo. Il serpente richiama la morte, il male, il veleno ma anche il suo antidoto. Infatti, nelle civiltร  con cui Israele era in contatto, esso raffigurava la feconditร . Lโ€™innalzamento di Gesรน sulla croce costituisce il vertice della sua gloria. La croce, paradossalmente, รจ il vero trono della sua gloria.

Gesรน รจ la vita, il vero bene, la medicina, lโ€™antidoto di ogni uomo. Nella croce di Cristo si manifesta in tutto il suo splendore lโ€™amore salvifico di Dio. รˆ questa la massima espressione della teologia giovannea:ย Deus caritas est (Dio รจ amore)!ย รˆ lโ€™amore che spinge il Padre al dono del Figlio Unigenito, affinchรฉ lโ€™uomo passi dalla morte del peccato alla vita eterna. Il dono perรฒ esige lโ€™accoglienza della fede: nel deserto occorreva guardare al serpente di rame. Ora bisogna guardare e credere in Gesรน. Lโ€™invio del Figlio รจ per una missione universale di salvezza e ciascuno, aderendovi o rifiutandola, compie una libera scelta che perรฒ implica un giudizio.

Come ho accennato allโ€™inizio, oggi รจ laย Domenica della gioia. In questa domenica noi sacerdoti indossiamo i paramenti liturgici con un colore โ€œinusualeโ€: ilย rosa.ย Non perchรฉ ci piace Hello Kitty o perchรฉ รจ il colore abituale della donna โ€“ a proposito, auguri a tutte le donne per la festa dellโ€™8 marzo appena celebrata! โ€“ ma perchรฉ, appunto, richiama alla gioia. Dovete sapere, e vi scrivo da storico, il rosa compare nei millenni di Storia dellโ€™Arte, senza perรฒ avere una simbologia particolare, come ad esempio il porpora o il bianco. Viene utilizzato principalmente come colore dellโ€™incarnato, nei soggetti umani e nei tessuti, dai Romani in poi. E chi รจ lโ€™unico uomo incarnato nella storia se non Gesรน il Nazareno (altra simbologiaโ€ฆ).

Il rosa era anche un colore molto indossato nel Medioevo soprattutto dagli uomini. Troviamo molto spesso nei dipinti delle tuniche o dei drappi nei Santi di questo colore. Essendo una tinta cosรฌ tenue, il rosa รจ il simbolo per eccellenza di innocenza e purezza, secondo soltanto al bianco: Cristo, lโ€™innocente e il puro per eccellenza (altra simbologiaโ€ฆ).ย  Successivamente, sono proprio i cattolici a considerare il rosa come un simbolo di felicitร  e gioia, utilizzandolo nelle celebrazioni dellaย terza Domenica di Avvento (Gaudete)ย e quarta Domenica di Quaresima.

Viene utilizzato anche per le vesti regali di imperatori e divinitร , incarnando cosรฌ il concetto di sovranitร  positiva: Gesรน รจ lโ€™unico e vero Re (altra simbologiaโ€ฆ). Il viola si rischiara di speranza e diventa rosa. รˆ interessante notare tuttavia come anche nello studio della simbologia dei colori, il rosa/rosaceo รจ un colore che stimola la positivitร  e doni serenitร : Gesรน ci dona la pace e la serenitร  del cuore (altra simbologiaโ€ฆ). Ed รจ proprio questo il ruolo che i paramenti rosa hanno in queste due domeniche speciali:ย ricordare ai fedeli che anche nei momenti di tristezza, attesa, penitenza puรฒ esserci gioia, quella gioia che deriva dal Vangelo e dalla certezza che dopo lโ€™attesa nasce Gesรน Bambino e dopo la Quaresima Gesรน risorge per noi.ย 

Ma la gioia viene anche dalla croce: essa non รจ solo simbolo del dolore e della sofferenza, ma รจ anche simbolo di gioia: Gesรน Crocifisso e Risorto รจ lโ€™unica vera gioia dellโ€™uomo (altra simbologiaโ€ฆ). Nel luogo di nascita di San Francesco Saverio, nel castello di Javier, in Navarra (Spagna), nella cappella si trova un singolare crocifisso sorridente. La gioia del sorriso, la gioia di chi ha donato la sua vita fino allโ€™ultimo, la gioia dei santi.

Nella storia della Chiesa ci sono santi particolarmente gioiosi come Don Bosco il quale diceva: โ€œNoi facciamo consistere la santitร  nello stare molto allegri. Ricordatevi che il diavolo ha paura della gente allegraโ€. Oppure come San Filippo Neri e San Felice da Cantalice che incontrandosi nelle strade di Roma del fine โ€˜500 compivano molti scherzi e si prendevano in giro a vicenda. Unโ€™amicizia imperniata sulla caritร  divina, ma fatta anche di pii scherzi, quegli scherzi che conducono a Dio

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Nella conclusione del passo evangelico, Gesรน parla della luce venuta nel mondo e che โ€œchi fa la veritร  viene verso la luceโ€. Che bello riprendere e riascoltare la famosa canzone Luce di Elisa e associarla a Gesรน. L’Amore non ritira ciรฒ che ha dato, non rinnega ciรฒ che รจ. Preferisce consumarsi nel dolore e nella morte. Ecco, nella notte che circonda la casa di Nicodemo una luce resta accesa: finalmente abbiamo intuito qualcosa del mistero di Gesรน. Per ciascuno di noi egli non cessa di offrire se stesso, poichรฉ ci ha amati fino alla fine. Questa รจ la sua gloria: mostrare nel suo volto sfigurato dalla sofferenza che l’amore di Dio รจ fedele per sempre, che l’amore vincerร  la morte. Anzi, l’ha giร  vinta! Guidami tu, luce gentile, attraverso il buio che mi circonda, sii tu a condurmi! La notte รจ oscura e sono lontano da casa, sii tu a condurmi! Sostieni i miei piedi vacillanti (John Henri Newman).

โ€œIo, quando sarรฒ elevato da terra, attirerรฒ tutti a meโ€ (Gv 12,32). Tu, Gesรน, sei stato umiliato per innalzare noi. Sei stato innalzato sulla croce, come il serpente nel deserto, per attirare tutti noi a te. Per tutte queste cose, ti rendo grazie ed esalto il tuo nome.  Che alzino gli occhi e vedano non piรน me, ma Gesรน soltanto! Rimani con me, e allora comincerรฒ a risplendere come Tu risplendi; risplendere in modo da essere luce per gli altri. La luce, o Gesรน, proverrร  tutta da Te; niente di essa sarร  mia. Sarai Tu a risplendere sugli altri attraverso di me (Madre Teresa di Calcutta).

N.B.: Vi invito a seguire la prima stagione della serie tv The Chosen, in onda su TV2000 ogni lunedรฌ alle 20,55, che racconta la vita di Gesรน. Un serie di successo dove viene messo in risalto il Gesรน umano. Ma soprattutto un Gesรน che attraverso la sua luce divina cambia la vita dei suoi discepoli, cambia la vita ogni uomo, cambia la vita di ciascuno di noi uomini del presente. 

A cura di don Donato della Pietra.

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