Ti sei mai chiesto come nascono le comunità dei credenti?
Crediamo che la Chiesa sia un’organizzazione mondiale intoccabile, opera di uomini capaci di mettere su una istituzione incrollabile nei secoli. In effetti, pensare all’istituzione Chiesa fa nascere un sentimento di mistero e in qualche modo trasmette l’idea di una forza che per quanto la si voglia respingere suscita una certa ammirazione e un certo fascino.
Tutto questo è vero ed è possibile solo grazie alla forza dello Spirito Santo che ha istituito la Chiesa e la guida nei secoli nonostante le sbavature umane. È lo Spirito Santo che Gesù ha donato a far nascere il bisogno di stare insieme per lodare Dio, è lo Spirito Santo che suggerisce il da farsi, è lo Spirito Santo che soffia in modo che le cose per quanto orrende possano correggersi, è lo Spirito Santo che di fronte alle opere umane interviene con misteriose altre opere umane per rimettere ordine…
La prima comunità dei credenti, infatti, dopo aver ricevuto il dono dello Spirito nel cenacolo sente il bisogno di stare insieme, di condividere tutto, di annunciare. Insomma, riesce a fare esperienza del Risorto e di raccontarla, riesce a parlare lingue in modo da farsi comprendere da tutti e suscitare conversioni nel nome di Gesù Cristo.
Tommaso non crede, come forse la maggior parte della popolazione mondiale e come (mi permetto di dire) come la maggior parte di quanti si dicono cristiani. Essere cristiani non è una tradizione o una religione, ma l’adesione a Cristo risorto che ci invita a vivere una vita nuova. Questa adesione è possibile se abbiamo lasciato che lo Spirito Santo ci facesse fare esperienza del Risorto.
Come fare per capire se abbiamo incontrato davvero il Risorto?
Pensiamo alle piaghe che il Risorto ci chiede di toccare come a Tommaso, e cioè a come ci approcciamo di fronte alle difficoltà, alle offese, ai lutti… Pensiamo a come ci poniamo nei confronti del potere, del nostro corpo, del linguaggio che usiamo. Pensiamo quanto siamo capaci di operare per la pace e i giudizi che avanziamo verso gli altri e verso noi stessi. Pensiamo a che valore diamo alla vita terrena, a come viviamo le celebrazioni dei sacramenti, a quante volte nelle nostre scelte lasciamo Cristo fuori dalle porte chiuse della nostra vita.
Nel caso questi pensieri ti rivelassero che non hai ancora incontrato il Risorto, non disperare: prendi in mano la tua vita e inizia a pregare così: Mio Signore e mio Dio aumenta la mia fede.
Fonte: il blog di don Domenico | Unisciti al suo canale Telegram @annunciatedaitetti oppure clicca QUI |Visita anche il suo canale YOUTUBE