don Domenico Bruno – Commento al Vangelo del 8 Febbraio 2022

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Commento al Vangelo di Martedì 8 Febbraio 2022
V settimana del tempo ordinario

Gesù insegna in modo indipendente rispetto a certe usanze tipiche dei farisei e delle altre autorità religiose dell’epoca. I farisei erano persone pie, alla ricerca della perfezione ma, nonostante le loro sincere intenzioni, il risultato non era positivo. 

L’osservanza di tutte le tradizioni, in un’epoca in cui c’era una fortissima influenza del mondo pagano, aveva permesso all’ebraismo di continuare a esistere, ma aveva anche indebolito le aspettative circa l’arrivo del Messia che, in quel contesto, apparivano “politicamente scorrette”. Si accentuavano le pratiche cultuali a discapito dei doveri della fraternità umana e della giustizia.

Anche la Legge consegnata a Mosè, da segno di alleanza e di libertà, rischia di diventare una catena che porta alla schiavitù, perché la salvezza non dipende unicamente dall’osservanza dei comandamenti. L’uomo non può salvarsi da solo! 

Ecco perché non si può assolutizzare un Cristianesimo che punta all’esteriorità, più preoccupato di ubbidire in modo passivo alle leggi ricevute che di dare una risposta personale e responsabile all’azione dello Spirito, alla vocazione di Dio e alle urgenze dei fratelli. L’essenziale dell’evento cristiano nella storia è rappresentato dalla presenza attuale del Dio della vita.

  • Senti presente Dio nella tua vita? In cosa? E se no, cos’è che ti impedisce di sentirlo presente?

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