Chi si purifica si orienta al vero bene
“Io credo anche se non pratico o pratico poco”, “Io non ho bisogno di pregare, il Signore lo porto nel cuore, ci parlo sempre con lui”, “Non ho bisogno di confessarmi o andare in chiesa, voglio bene a tutti, il Signore lo sa”.
Possiamo dire che dopo esserci concentrati sul digiuno, oggi la liturgia ci invita al secondo atteggiamento della quaresima: la carità. Ci sono tante forma di carità, per questo sarebbe riduttivo identificarla solo con cibo e soldi.
Il Signore in questo brano ci mostra come la carità, cioè l’amore viscerale per il genere umano creato da Dio, è una forma, non solo di rispetto, ma di amore e gratitudine al Creatore stesso. Amare solo un aspetto dell’uomo o della creazione non è amore vero: pensiamo a coloro che amano solo gli animali e non tollerano le persone, pensiamo a chi rispetta la natura e non rispetta il prossimo, chi lavora nel sociale e poi non sa amare il vicino di casa…
Il vero amore, quello puro, ha come centro Dio. Tutto è in rapporto a Lui. Quello che faccio non lo farò per me, ma come segno di amore verso Dio solo. La prova del 9 è quando questo atto di carità mi peserà in termini di orgoglio… perché in quel momento il fuoco dell’amore sta purificando il nostro cuore dall’egoismo.
- Compi un atto di amore puro che bruci il tuo orgoglio
Fonte: il blog di don Domenico | Unisciti al suo canale Telegram @annunciatedaitetti oppure clicca QUI |Visita anche il suo canale YOUTUBE