Diciamoci la verità: quante volta dopo averla combinata grossa, o quanto meno dopo aver fatto o detto o pensato qualcosa che potesse non essere gradita a Dio abbiamo fatto una preghiera di riparazione… e quante volte dopo quel momento abbiamo ricommesso lo stesso errore e di nuovo abbiamo pregato per farci perdonare. Questo dice che la nostra coscienza è sveglia e, quanto meno, stiamo vegliando.
Ora pensiamo a quanti credono che poiché pregano molto e hanno devozione per molti santi e seguono molti precetti, possono anche permettersi qualche peccato. La cosa peggiore è quando incontriamo persone che pregano molto e peccano per abitudine e sono convinte di non avere alcun peccato. In questo caso siamo di fronte a coscienze completamente addormentate. Non c’è alcun tipo di veglia.
Nel primo caso l’arrivo del Signore potrebbe essere riconosciuto perché il cuore non è completamente privo di preparazione, ma nel secondo caso la fede è solo superstizione e il Signore o non sarà riconosciuto, così come non si riesce a riconoscere la sua volontà, oppure sarà confuso con falsi profeti.
- Pubblicità -
Ad ogni modo, in entrambi i casi non possiamo lasciare che le nostre preghiere non interroghino la nostra fede e la nostra coscienza. Dio ci salva per la sua misericordia, è vero, ma noi dobbiamo disporci al cambiamento. Se questo non accade, non saremo mai pronti per comprendere la Sua grazia ed entrare nel regno dei Cieli.
Se il mio sguardo e il mio pensiero sono distratti dai preparati del Natale e non sull’evento d’amore che motiva la festa, la nascita di Gesù sarà solo una bella storiella da raccontare ai bambini ingenui. Poi tutto resterà uguale.
- come ti stai preparando ad accogliere il Signore?
Fonte: il blog di don Domenico | Unisciti al suo canale Telegram @annunciatedaitetti oppure clicca QUI |Visita anche il suo canale YOUTUBE
- Pubblicità -