Esiste un anniversario laico che la Chiesa dovrebbe festeggiare: la festa della radio. Oggi la radio compie 100 anni ed è curioso riflettere come la radio permetta alla voce raggiunge più persone contemporaneamente a distanze enormi. Questo strumento nel tempo permette la nascita di comunità di ascoltatori appassionati a una determinata emittente tanto da diventarne promotori e sostenitori.
Mi piace pensare che la voce sia Dio e noi le sue radio permettendo alla Sua parola di raggiungere grandi distanze e far nascere piccole comunità di ascoltatori che a loro volta possono scegliere di seguire la voce e magari diventarne divulgatori appassionati.
Il problema dei farisei nasce da qui: loro avevano ascoltato la voce di Dio attraverso Mosè, ma dopo di lui nessuno si è impegnato a trasmettere il messaggio del Signore in modo autentico, ma piuttosto lasciando che le interferenze ne disturbassero l’ascolto tanto da rovinare il messaggio. Gesù ripulisce il messaggio e lo amplifica nella sua autenticità e ricorda due cose:
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- nessuno nasce per essere solo, Dio Padre infatti unisce e diventa un tutt’uno con coloro che lo accolgono nella loro vita. Un po’ come la radio che fa compagnia a chiunque sceglie di ascoltare la voce che vi è dentro;
- inoltre, per saper accogliere dobbiamo imparare a recuperare l’entusiasmo dell’ascolto come quello dei bambini che si approcciano per la prima volta al mondo scoprendo la bontà di ogni cosa che fanno. Ascoltare la parola di Dio con rinnovato entusiasmo ci permette di non abituarci ad essa e di trovare nell’insegnamento di Dio l’opportunità per una vita migliore.
Irradieremo il mondo di bellezza se annunceremo sempre che Gesù è la salvezza!
Fonte: il blog di don Domenico | Unisciti al suo canale Telegram @annunciatedaitetti oppure clicca QUI |Visita anche il suo canale YOUTUBE