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don Domenico Bruno – Commento al Vangelo del 28 Marzo 2024

Commento al brano del Vangelo di: Gv 18,1–19,42

Di recente ho sentito una persona non credente confutare Dio e la sua grandezza perché altrimenti avrebbe trovato un altro modo per farsi credere anzichè uccidere un figlio. Ecco, agli occhi degli stolti, cioè di chi non si abbandona a Dio, l’opera di Dio è un modo di agire assurdo e disumano. Ma, infatti, Dio Padre è divino, non umano! Il suo livello di amore è disumano nel senso che supera l’idea di amore del mondo.

Noi che ci diciamo discepoli abbiamo la vocazione a seguire Gesù e aderire al suo modo di amare.

Invece, molte volte siamo un po come alcuni personaggi di questo Vangelo:

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Pietro: che promette che seguirà Gesù ovunque e poi lo abbandonerà.

Giuda: che pensa di prendersi gioco di Gesù e attraverso un falso affetto si serve di Lui per pensare ai suoi interessi.

Le guardie che non hanno spina dorsale e fanno ciò che gli viene comandato da Cesare senza mai prendere parte.

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I discepoli che per paura man mano si defilano pensando che forse Gesù è bravo, sì, ma non è capace di fare tutto quello che ha detto… non credono fino in fondo nella sua divina onnipotenza.

Il sommo sacerdote che crede di essere già arrivato nella fede solo perché conosce a memoria le Scritture… ma non le vive nel cuore e quindi non riesce a riconoscere la presenza di Dio davanti a sé.

La folla incapace di agire personalmente, ma segue e desidera ciò che gli viene detto. Nella folla si rifugia chi per sentirsi qualcuno decide di far parte di un insieme anonimo.

Pilato che se ne lava le mani, come quando davanti a eventi che interrogano la nostra fede, facciamo spallucce e non ci curiamo di prendere le difese di Cristo insultato e profanato.

Giuseppe di Arimatea che “era discepolo di Gesù, ma di nascosto, per timore dei Giudei”, come quando diciamo di aver fede ma la teniamo per noi per vergogna o per paura di essere perseguitati nei nostri ambiati di vita quotidiana.

Infine, il discepolo amato e le tre Marie che seguono Gesù fin sotto la croce: Giovanni che non lascerà mai Gesù costi quel che costi, il più piccolo dei discepoli, ma anche il più coraggioso; la Vergine Maria, madre di Gesù, che come ogni madre guarda la misericordia crocifissa; Maria di Cleopa che è diventata discepola di Gesù dopo che Gesù aveva detto che avrebbe preso nel suo regno i suoi figli; Maria di Magdala che di quella misericordia ha fatto esperienza rinascendo e decidendo di offrire tutta la sua vita alla misericordia.

  • E tu, in quale di questi personaggi ti identifichi di più, o a quale personaggio vorresti ispirarti per vivere il mistero d’amore di Cristo?

Fonte: il blog di don Domenico | Unisciti al suo canale Telegram @annunciatedaitetti oppure clicca QUI |Visita anche il suo canale YOUTUBE

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