don Domenico Bruno – Commento al Vangelo del 28 Giugno 2023

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Non possiamo dire di conoscere qualcuno finché non lo vediamo all’opera a lavoro, tra gli amici, in famiglia, nel tempo libero… c’è chi si spaccia per agnello e poi agisce come un lupo. Bisogna saper osservare con gli occhi di Dio, quelli del cuore, e si potranno vedere i reali frutti anziché soffermarsi sulle apparenze.

Le relazioni che ci costituiscono: in base al nostro modo di relazionarci si comprende chi siamo. Pensiamo a qualcuno riservato che avrà un comportamento ritirato e distaccato con le persone; pensiamo a una persona disonesta che racconterà tante bugie e che queste presto inizieranno a non far coincidere la verità dei fatti raccontati con la verità delle azioni compiute; pensiamo, infine, anche a un lavoratore che svolge in modo superficiale il proprio mestiere, che cosa potrà mai produrre di buono?

Quanta gente costruisce la propria vita vuota intorno alle apparenze: c’è chi pubblica sui social fotografie bellissime con sorrisi smaglianti che ritraggono se stessi mentre si è a lavoro, oppure mentre si affaccendati in qualcosa, ecc. Tante fotografie sono solo la selezione di un momento realizzato ad hoc che serve a creare la narrazione felice di una persona triste e sola nella realtà.

Quanti fedeli o realtà ecclesiali fanno proposte di preghiera abbondante e insistente (si moltiplicano i rosari, i sacramenti, le devozioni…), o propongono numerose iniziative parrocchiali entusiasmanti (sagre, gite, mangiate…) ma poi si insinua la divisione e non si lavora per la comunione… sono i lupi travestiti da agnelli.

Oggi preghiamo così: Signore, insegnaci a vedere i frutti e non a moltiplicare le maschere, perché tu, o Padre vedi il cuore e non l’apparenza vuota e sterile. Amen.

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