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don Domenico Bruno – Commento al Vangelo del 26 Gennaio 2025

Domenica 26 Gennaio 2025 - III DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO C
Commento al brano del Vangelo di: Lc 1,1-4;4,14-21

Ti sei mai chiesto cosa significhi davvero essere libero?

Nel Vangelo di Luca, Gesù si alza nella sinagoga, apre il rotolo e dice: “Lo Spirito del Signore è sopra di me” (Lc 4,18). Poi annuncia che è venuto per liberare i prigionieri, ridare la vista ai ciechi e proclamare l’anno di grazia. Un messaggio di speranza, ma anche un invito potente: non possiamo più restare a guardare.

Viviamo in un mondo che parla tanto di libertà, ma spesso ci tiene prigionieri delle apparenze, dei giudizi altrui, dei like sui social. Quante volte ci sentiamo come bloccati, incapaci di essere davvero noi stessi perché abbiamo paura di non essere accettati? È facile vivere con le “catene” invisibili dell’indifferenza o dell’egoismo.

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Eppure, come ci ricorda Neemia (Ne 8,2-10), la Parola di Dio non è un peso, ma una forza che ci rialza. Quando la ascoltiamo davvero, ci rende una comunità viva, un corpo unico come dice San Paolo (1Cor 12,12-30). Ciascuno di noi è importante e ha un dono unico da offrire. Pensaci: ogni parte del corpo lavora insieme per il bene di tutti. Non importa se sei la “mano” o il “piede” del gruppo; ciò che fai, conta.

Gesù ci invita a guardare le nostre relazioni in modo diverso. Chi è la persona nella tua vita che ha bisogno di essere “liberata”? Forse è un amico che si sente escluso, qualcuno che fatica a credere in sé stesso. Come Gesù, anche noi possiamo essere quella mano che solleva, quella voce che incoraggia, quello sguardo che ridà speranza.

Immagina una lampadina: per accendersi, ha bisogno di essere collegata alla corrente. Anche noi, per portare luce, dobbiamo connetterci agli altri e a qualcosa di più grande di noi. La tua vita può essere una luce per chi ti circonda, ma solo se scegli di accendere l’interruttore.

  • E allora, cosa stai aspettando per essere quella luce?

don Domenico Bruno

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