Per chi ci segue da tempo, sa che abbiamo già commentato questa Parola, ma ogni volta il Vangelo ci offre spunti nuovi, benché la Scrittura sia la stessa.
Abbiamo parlato di come Gesù sia autorevole e non autoritario, ossia il suo potere lo svolge in modo da attirare le persone perché anzitutto gli viene da Dio, e poi ciò che opera è per il bene. Chiunque sta con Lui si sente attirato perché avverte l’amore, l’attenzione, la cura che Gesù ha per tutti. Questo lo rende autorevole: sa e opera a favore di tutti, senza indispettire o trascurare nessuno. La persona autoritaria, invece, ha un potere e pretende che tutti glielo riconoscano pena l’imposizione di regole che non tengono conto dei reali bisogni di chi gli è intorno. L’autoritario non si occupa del bene, ma di esercitare il proprio potere suscitando timore.
L’opera di Gesù è per la libertà e la pienezza di vita dei suoi seguaci, di chiunque abbia scelto di seguirlo, e se lo seguono è perché la Sua Parola è avvertita come benefica e non irrazionale, come coerente con il suo stile di vita e non come comando che prescinde da chi lo esercita.
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Il secondo aspetto riguarda l’azione liberatrice e liberante nei confronti di un posseduto che parla per screditare Gesù e rovinare la sua opera di salvezza: “che vuoi? Sei venuto a rovinarci?”. Gesù mette a tacere questa bugia, perché Lui è vita, non può volere il male e il suo esempio di vita è coerente con quell’insegnamento.
Notiamo come liberarsi dal male, quando ormai è diventato un’abitudine (cattiva), è doloroso, infatti, dopo l’ordine di Gesù “taci, esci da lui”, l’uomo posseduto inizia a soffrire, a disintossicarsi, e a gridare.
Quante volte anche noi alziamo la voce di fronte a chi sta palesemente smascherando le nostre malefatte, o agiamo in modo meschino per spuntarla con le nostre presunte verità. Tacere è fondamentale per permettere al Signore di entrare nella nostra vita e far uscire ciò che c’è di mondano. Tacere è l’azione del saggio che si mette in posizione di ascolto del mondo e solo nel silenzio riesce a valutare ciò che è bene e ciò che è male.
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Siamo sempre meno abituati al silenzio, infatti guardiamo con sospetto chi è più taciturno, confondendolo come asociale, come spia, ecc. Sono le insinuazioni che la tentazione ci mette nel cuore. Saggio è colui che tace, libero è colui che ascolta senza voler per forza dire la propria, ma parlando al momento giusto e per edificare.
Oggi assistiamo a tanti leoni da tastiera che commentano tutto sui social come fosse grandi esperti, tutti tuttologi, ma pochissimi sanno edificare, ossia dare vita e speranza a chi ha voglia di ascoltare. Ma la voce non basta, è importante che quelle parole trovino una coerenza di vita per essere autorevoli. Altrimenti saranno solo autoritarie. Pensiamo al fatto che Gesù per i suoi primi trent’anni di vita non abbia insegnato, ma solo ascoltato la Parola del Padre. Solo dopo ha iniziato a predicare e a operare… riuscendoci abbastanza bene considerando la diffusione che ha avuto il suo Messaggio nel tempo.
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Saper attirare, significa saper amare. Il male affascina e distrugge, l’amore attira ed edifica.
Fonte: il blog di don Domenico | Unisciti al suo canale Telegram @annunciatedaitetti oppure clicca QUI |Visita anche il suo canale YOUTUBE