È sempre alto il rischio di credere che tutto il bene sia cristiano…
A volte crediamo che basti fare un’opera buona o umanitaria per dirci cristiani, per dirci buoni fedeli. Quante persone non credono in Dio eppure fanno del bene! Il problema è: dov’è radicato quel bene?
Il bene può avere radice in se stessi, quindi ogni opera è fatta per amor proprio e per appagare il proprio orgoglio: quindi ciò che faremo non parlerà di amore. Saremo buoni, ma non saremo riflesso dell’Amore.
Se invece il bene compiuto è radicato in Cristo significa che nasce dall’ascolto attento della Parola di Dio che ispira le azioni e le parole… quindi ogni azione parlerà di una realtà superiore, avrà il profumo del Paradiso in terra.
Una volta mi è capitato di fare del bene a un musulmano che non sapevo che fossi seminarista. Era convinto che il mio aiuto avesse un tornaconto economico o che lo facessi per lavoro… mi chiese il motivo e non credeva che fosse completamente gratuito e libero. Gli risposi che Dio me lo aveva chiesto.
Non basta credersi fedeli, ma bisogna ricercare la radice. Solo se mi riscopro figlio amato da Dio il mio bene avrà senso e l’altro non sarà qualcuno fuori da me, ma parte di me, spirito del mio Spirito. Solo allora saremo davvero Fratelli tutti e scopriremo di avere un unico cuore: quello di Dio. E nel cuore di Dio c’è posto per tutti.
Non c’è altro che dà vita, che dà senso e che dà speranza. Tutto passa, tutto muore… Solo l’amore è vita!
- Compio il bene? Perché?
Fonte: il blog di don Domenico
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