I sadducei inventano la storia di una donna che resta ripetutamente vedova e a nessun marito dà un figlio. I sadducei sono ricchi possidenti e appartengono all’aristocrazia sacerdotale, non credono nella resurrezione, e nemmeno negli angeli, nelle tradizioni dei farisei. Ciò che non è materiale per loro non esiste. Oggi li definiremmo materialisti.
Il racconto che adducono è un modo per mettere in difficoltà Gesù, il quale però a sua volta è pure spiazzante nella risposta. Infatti afferma che la resurrezione non solo è vera, ma è anche profondamente diversa dalle aspettative umane che derivano dalla mentalità e dalla cultura nella quale viviamo.
Il nostro errore infatti è continuare a paragonare la vita eterna con la vita terrena. Quest’ultima infatti è segnata dal possesso, da legami di sangue, da legami affettivi… La vita eterna, invece, è una realtà completamente diversa: è dono, esperienza gioiosa, che capovolge le dinamiche della gioia, la quale deriva dal dare e non dal prendere, dal possedere, o peggio, dallo strumentalizzare.
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La resurrezione è una vita in cui la morte non esiste e non è prevista, ed è governata da logiche non convenzionali e non ci sono generazioni. Noi, oggi, abbiamo la grazia di poter sperimentare la risurrezione di Cristo che vive in mezzo a noi e ogni volta che ne facciamo esperienza viviamo una vita nuova già ora, in attesa di quella eterna che ci attende dopo la vita terrena.
Chi crede in Dio, creatore e onnipotente, crede in un Dio vivo e vero, infatti, anche Mosè afferma che il nostro Dio è (verbo al presente!) lo stesso Dio in cui hanno creduto Abramo, Isacco e Giacobbe. Dunque è un Dio vivo e presente.
La vita eterna è misteriosa, sì, incomprensibile, sicuramente, ma questo non è sinonimo di inesistente!
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Fonte: il blog di don Domenico | Unisciti al suo canale Telegram @annunciatedaitetti oppure clicca QUI |Visita anche il suo canale YOUTUBE