Oggi festeggiamo la conversione di San Paolo. Paolo mentre è in cammino verso Damasco cade e Gesù dopo averlo accecato gli ordina di rialzarsi.
Bastano questi elementi per riflettere. Anzitutto la conversione è l’invito continuo che il Signore ci fa ed è la grazia che sempre dobbiamo chiedere perché se crediamo di essere già arrivati, come Saulo era convinto di avere piena conoscenza della fede giudaica e quindi non aveva bisogno di nessuno, rischiamo di rimanere accecati dal nostro orgoglio che non ci permetterà di vedere il Signore.
Saulo sente che il Signore stesso lo chiama a rialzarsi, a risorgere, cioè a rinascere a una nuova vita, quella in Cristo. Saulo mentre si rialza incontra Ananìa che pregano per lui, gli consente di guardare con occhi rinnovati e iniziare un cammino di conversione vera. Da quel momento Paolo riacquista la vista e inizia a comprendere ciò che il Signore stava operando. Con questa gioia e con questo rinnovato Spirito, Saulo cambia, si converte, ossia si rivolge completamente a Dio senza riserve, senza più escludere dalla sua vita il Verbo incarnato. Così inizia a predicare la buona notizia di Gesù Cristo e l’amore misericordioso del Padre.
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La prospettiva e la condizione di Paolo cambiano perché ha scelto di aderire al Signore e non alle sue convinzioni. La gioia della predicazione di Paolo convertirà un sacco di persone e permetterà al Vangelo di arrivare fino a Roma.
Si realizza così il Vangelo: “Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato”. L’apostolo delle genti inizia a salvare tutti coloro che erano lontani da Dio sia per morale, sia per altre credenze.
Se l’amore è autentico, rallegrare anche i cuori più duri.
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- e tu, di che tipo di conversione hai ancora bisogno?
Fonte: il blog di don Domenico | Unisciti al suo canale Telegram @annunciatedaitetti oppure clicca QUI |Visita anche il suo canale YOUTUBE