don Domenico Bruno – Commento al Vangelo del 23 Settembre 2022

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Le folle cercano Gesù perché compie miracoli, guarigioni, è umano e non fa discriminazioni, fa sentire tutti accolti…

Gesù non viene riconosciuto per la novità che porta, ma per ciò che fa. E non è creduto per ciò che dice di essere, ma viene paragonato a qualcuno già conosciuto. Il che è più facile da credere rispetto a qualcosa o qualcuno che non si conosce.

La novità che il Cristo propone riguarda il regno dei Cieli, la vita eterna alla presenza del Padre che inizia qui sulla terra e richiede impegno.

Oggi abbiamo scarsa capacità di pensare al futuro della nostra anima. Siamo diventati individui sempre più concentrati sui bisogni attuali e terreni, in altri termini cerchiamo di garantirci il soddisfacimento dei nostri istinti. Difficilmente crediamo nel domani, figurarsi nella vita eterna! 

Ho celebrato un sacco di funerali con rito cristiano: quanta poca gente crede che il proprio defunto vive nella pace di Cristo: “padre chissà dov’è ora mia madre, mio marito, mia figlia”, ecc.

Forse crediamo in Cristo fin tanto che ce la manda buona, poi lo abbandoniamo… Lui che con la sua risurrezione ci ha promesso: “sarò con voi fino alla fine” e ci ha promesso la stessa sorte in quanto figli nel figlio.

La novità che ci porta Gesù è elevare la vita terrena proiettandoci nella vita eterna col Padre. Ma è chiaro che questo comporta uno sforzo nello Spirito, ma a noi gli sforzi piacciono poco…

Allora la domanda d’obbligo è: chi è per te Gesù

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