“Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità”.
Spesso sento queste preghiere mondane. Mondane nel senso di desiderio di avere questo mondo e le sue cose. In effetti la mentalità a cui veniamo abituati è ad avere: avere successo, avere soldi, avere una famiglia, avere diritti, avere una relazione…
Sembra che tutto sia un possesso, tutto dovuto. Così anche il verbo che associamo a Dio è un possesso: avere Dio nel cuore, avere fede, avere il paradiso…
L’idea di avere e quindi di possedere Dio è una grande tentazione. Si possono possedere le cose finite, che cioè finiscono, ma Dio che è infinito come possiamo contenerlo noi che un giorno finiremo la nostra esistenza terrena?
La fede è una relazione, e per quanto sia bello dire “ho una relazione con Dio”, indica sempre che prima o poi potrebbe finire quando moriremo. Invece a Dio appartiene il verbo essere e quindi vivere. Noi cristiani siamo chiamati a vivere la relazione di fede con Dio che è una relazione che durerà anche dopo la morte. A volte usiamo le preghiere per possedere Dio e per ottenere ciò che vogliamo…
Allora forse ciò di cui dovremmo preoccuparci davvero è di essere cristiani e non fare i cristiani per avere qualcosa in cambio. Mi piace pensare che avesse ragione Shakespeare che nella sua fede si chiedeva: “Essere o non essere? Questo è il problema!”.
- e tu, vivi Dio o lo vuoi possedere in qualche modo?
Fonte: il blog di don Domenico | Unisciti al suo canale Telegram @annunciatedaitetti oppure clicca QUI |Visita anche il suo canale YOUTUBE