Un albero di fico senza frutti รจ come un cellulare senza internet: cโรจ, ma non serve a molto. Ecco lโimmagine che ci lancia il Vangelo di oggi (Lc 13,1-9): un padrone cerca frutti, ma lโalbero รจ sterile. Verrebbe voglia di abbatterlo, ma il vignaiolo chiede tempo per scavare, concimare, dare unโultima possibilitร .
E se quellโalbero fossimo noi? Quante volte la nostra vita sembra sterile, senza risultati, senza senso? Magari ci sentiamo in colpa perchรฉ non siamo โbravi cristianiโ, oppure abbiamo paura di non essere abbastanza. E in questo tempo di Quaresima, invece di cambiare davvero, rischiamo di fare solo qualche fioretto senza lasciare che Dio scavi nella nostra terra.
Viviamo in un mondo veloce, dove tutto รจ โo subito o maiโ. Se qualcosa non funziona, lo si butta. Ma Dio non ragiona cosรฌ. Esattamente come ha fatto con Mosรจ nel roveto ardente (Es 3,1-8a.13-15), Dio si ferma davanti alla nostra fragilitร e dice: โIo sono con teโ. Non ci cancella, ci trasforma. Anche San Paolo ci avverte (1Cor 10,1-6.10-12): chi si crede saldo, stia attento a non cadere. La nostra forza non รจ nelle nostre capacitร , ma nella pazienza di Dio.
Pensiamo alle nostre relazioni: quanti โalberi steriliโ vediamo negli altri? Amici che ci deludono, genitori che non ci capiscono, persone che sembrano non cambiare mai. Siamo sempre pronti a tagliare, scartare, chiudere. E se invece imparassimo a scavare attorno, a nutrire, a dare tempo? Forse anche noi abbiamo bisogno che qualcuno lo faccia con noi.
Questa Quaresima allora diventi un tempo per lasciarci lavorare da Dio. Permettiamogli di smuovere la nostra terra, anche se fa male. Siamo disposti a fidarci di questo vignaiolo che crede ancora in noi?
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don Domenico Bruno
Fonte: il blog di don Domenico | Unisciti al suo canale Telegram @annunciatedaitetti oppure clicca QUI |Visita anche il suo canale YOUTUBE