don Domenico Bruno – Commento al Vangelo del 23 Giugno 2023

401

“Dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore”, in altri termini: ciò che desideriamo dice chi siamo.

È una bella pagina questa e potremmo dire anche molto psicologica. Il Signore è davvero una terapia per tutto l’uomo: corpo, anima, spirito…

Infatti, se solo imparassimo a riflettere su ciò che desideriamo nel profondo del nostro cuore scopriremmo l’origine di molti nostri comportamenti. Una persona aggressiva può nascondere qualche vendetta che non è riuscita a risolvere, una persona che non vuol essere mai contraddetta forse ha qualche immaturità segnata da qualche episodio nascosto nel suo inconscio, ecc.

Fino ad arrivare a quanti dicono di credere e non praticare: forse hanno incapacità a fidarsi di Dio credendo che Lui voglia toglierci la libertà, forse crediamo solo per abitudine ma in fondo non abbiamo fatto un’esperienza profonda di Lui. Viene da chiedersi allora: tale esperienza la desidero? La avverto come un’esigenza? Come posso realizzare questo desiderio?

È vero, però, anche il contrario: mi fidavo di Dio finché qualcuno non mi ha dato un cattivo esempio. Qui la domanda giusta è: perché Dio deve essere il capro espiatorio del comportamento cattivo di un testimone infedele? Sono sicuro che mi fidavo di Dio e non piuttosto della persona che me lo presentava? Può Dio essere cattivo solo perché una sua creatura mi ha deluso? Non sono forse anche io una sua creatura? Mi ritengo al pari di chi mi ha deluso?

Tutto dipende da come guardiamo le cose: un coltello mi può sembrare inoffensivo e posso vederlo come un utensile da cucina, oppure posso vederlo come un’arma per ferire qualcuno. Dio è buono, ma posso vederlo come abominevole se dentro ho una guerra che non permetto a nessuno di aiutarmi a combattere.

  • qual è il tuo desiderio più profondo?

Fonte: il blog di don Domenico | Unisciti al suo canale Telegram @annunciatedaitetti oppure clicca QUI |Visita anche il suo canale YOUTUBE