Ancora una volta, una pietra è la protagonista di un possibile triste risvolto del Vangelo. Ma non è così che deve andare, Gesù deve morire ma non lapidato. Per fermare Dio non basta una pietra, nemmeno quella del sepolcro! Eppure, noi umani, pensiamo che Dio possa morire, che possiamo toglierlo davanti facendo delle leggi civili che dicono di tutelare l’uomo, ecc.
Ma nonostante ci proviamo a liberare la società dalla presenza divina, il Signore sa come rientrare e lo fa per chi crede davvero in Lui, non già per dare fastidio a chi bestemmia (cioè a chi vuole liberarsi di Lui). Infatti, benché Gesù venga accusato di bestemmia, i veri bestemmiatori sono coloro che vogliono condannarlo poiché sono loro a non volere la presenza di Dio. Questo succede perché, mentre i Giudei si sono costruiti un’immagine di Dio a loro vantaggio, Gesù mostra l’essenza del Padre che per molti versi è scomoda.
È scomodo ammettere che c’è un Padre che ama tutti, anche i peccatori; è scomodo credere che Dio non badi ai ruoli sociali che invece ci aiutano a sentirci potenti sulla terra; è scomodo pensare che Dio è tra noi, e non solo in cielo, quindi può dirmi tutto ciò che non voglio sentirmi dire e può vedermi fare ciò che voglio resti nascosto…
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Ma, soprattutto, tutti vogliamo essere amati in modo esclusivo, cioè vedendo che altri siano esclusi da questo amore, e che noi ci siamo meritati la considerazione e il privilegio che cerchiamo. Invece, meno male, Dio sa amare solo in modo inclusivo, perché ci tiene a tutte le sue creature e vuole che tutti si salvino, cioè tornino a Lui dopo averli mandati sulla terra.
Dio, prima che ritorniamo alla casa del Padre, si aspetta da ogni suo figlio che sia un autentico riflesso del suo amore. All inclusive!
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Fonte: il blog di don Domenico | Unisciti al suo canale Telegram @annunciatedaitetti oppure clicca QUI |Visita anche il suo canale YOUTUBE