Senza sogni non c’è vita!
Hai presente quando ti dicono che i sogni aiutano a vivere? Beh è vero. Tutti abbiamo dei sogni… o per lo meno dovremmo. Chi non ha un sogno, o non lo coltiva, è un perdente. Possiamo dire che è morto in partenza.
Di Giuseppe il Vangelo non ci riporta alcun commento, alcuna parola. Sappiamo solo che aveva un sogno: sposare Maria. Giuseppe ha certamente fatto di tutto per lei, fino al giorno in cui ha scoperto essere incinta… e non certo di lui. Che vergogna, che affronto! Cosa penserà la gente vedendo che la sua promessa sposa è gravida senza nemmeno aver conosciuto il marito!
Proprio perché Giuseppe ama Maria pensa di allontanarla in silenzio e con discrezione per evitare che venga vista con disgusto dagli altri, per evitare che si senta mortificata e che rischi di essere lapidata. Giuseppe sente che Maria vuol essere fedele, ma non riesce a capire com’è possibile tutto questo.
Ecco che il Signore guardando al buon cuore di quest’uomo capisce che è lui la persona a cui affidare una missione importante: difendere Suo Figlio, Gesù. Dio, che non parla lingue strane, ecco che sceglie un linguaggio che l’uomo può capire: il sogno. Il Signore si rivela nel sogno a Giuseppe invitandolo a fidarsi di Lui e consegnandogli il Figlio, il Salvatore del mondo e tutto questo in virtù della profezia secondo la quale “la Vergine avrebbe concepito un figlio che salverà il mondo” (cf Mt 1,18-24).
Dopo il parto il Signore torna da Giuseppe in sogno e lo avvisa di scappare attraverso l’Egitto per tornare a casa e salvare la loro vita e quella di Gesù.
In entrambi i casi Giuseppe appena si sveglia fa come il Signore gli aveva detto, perché i suoi sogni sono i sogni di Dio. E se è vero che i sogni son desideri, la volontà per qualcosa a cui teniamo, scopriamo che Giuseppe ama come ama Dio e desidera quello che vuole il Signore: la salvezza del mondo.
Se Giuseppe non avesse creduto nei suoi sogni, non avremmo avuto la vita eterna in Gesù.
- Quante volte di fronte a un dubbio lasciamo che sia il giudizio a governarci piuttosto che l’intelligenza di capire come stanno davvero i fatti…
- Quante volte di fronte alle situazioni di difficoltà non ci fidiamo di Dio e vogliamo sostituirci a Lui gestendo le relazioni con l’istinto e senza carità…
- Quante volte il Signore desidera salvare il mondo attraverso il nostro aiuto e noi glielo rifiutiamo perché presi dalle nostre cose…
- Fonte: Il Sito Web di don Domenico
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