C’era una volta una bambina che era molto legata alla sua nonna e vivevano quasi in simbiosi. La nonna usava una spilla fatta fare per lei appositamente dall’orefice e la metteva su ogni abito, avendo la particolarità di stare sempre bene con tutto.
Un giorno la nonna morì e la ragazza, divenuta grandicella, era molto triste. Quando fu tempo di raccogliere le cose della nonna, la ragazza si appropriò della spilla della nonna e la custodiva come un cimelio prezioso dal quale non riusciva a separarsi.
Parlava con la spilla, viaggiava con la spilla, piangeva con la spilla. Per lei era come avere ancora la nonna. Ma il suo volto era triste. La ragazza, divenuta ormai donna, non si separava mai da quella spilla neanche in sala parto!, ma il suo volto era sempre più buio e triste.
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Un giorno quella donna morì e finalmente incontrò la nonna la quale era molto triste. La nipote chiese alla nonna: Non ti ho mai dimenticata eri sempre con me, ho fatto di tutto per te. Perché sei triste? La nonna rispose: perché non hai fatto l’unica cosa di cui c’era bisogno: pregare per la mia anima, ora non potrò andare in paradiso.
Tante volte crediamo che accumulare cose materiali ci servirà per la vita eterna, ma l’unica nostro gioia potrà essere pregare: pregando si conosce il Padre, si illumina il cuore e si spalancano le porte del Paradiso. Una vita senza preghiera è una vita egoista che non vuole aprirsi alla luce.
- e tu? come ti apri alla luce eterna?
Fonte: il blog di don Domenico | Unisciti al suo canale Telegram @annunciatedaitetti oppure clicca QUI |Visita anche il suo canale YOUTUBE
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