Un piccolo brano ma con un significato denso.
Gesù predica, annuncia, racconta quello che vive. Tutti restano entusiasmati e lo seguivano. Gesù racconta della relazione di vita che vive con il Padre, non teorie astratte, ma cose concrete. Tutti sono affascinati da questo nuovo modo di vivere e da queste parole di vita straordinaria.
Il Signore entra in una casa, ci verrebbe da dire: benedetta quella casa! Ma anche noi possiamo farlo entrare il Signore nella nostra vita se ci alleniamo a stabilire una relazione con lui con la liturgia della Parola e quella dei sacramenti. Tuttavia, bisogna fare attenzione alle folle perché impediscono l’incontro autentico con il Signore, tant’è vero che creano un assembramento che “non potevano neppure mangiare”.
Mangiare è un verbo legato alla vita. Nutrirsi è importante per vivere. Gesù è il pane che ci nutre di vita eterna. Se crediamo che basti solo pensare a Gesù e non ci si dà da fare per incontrarlo e nutrirsi dell’eucarestia, allora stiamo facendo vincere le folle, le distrazioni, il mondo, le logiche umane. E come si muore se non si mangia, così si muore spirutalmente se si dice di credere in Gesù ma non ci si impegna a incontrarlo e dunque si lascia il Signore solo a un livello di idea e non di relazione autentica.
I suoi, quelli che lo seguivano, rischiano di ridurre la fede a solo idealismo: infatti non comprendono quello che fa e che dice il Signore al punto di dirgli che “è fuori di sé”.
Se non entriamo in relazione con Cristo non faremo mai esperienza di lui e tutto ci sembrerà assurdo. La fede è una relazione, non una regola di vita insensata.
- e la tua fede si preoccupa di approfondire una relazione con il Signore, oppure si accontenta di pensarlo e fare qualche preghiera?
Fonte: il blog di don Domenico | Unisciti al suo canale Telegram @annunciatedaitetti oppure clicca QUI |Visita anche il suo canale YOUTUBE