Sento spesso dire da atei, animalisti o politici che non praticano la fede che Dio accoglie tutti e che tutti siamo suoi figli. Un modo per giustificare qualche idea personale.
Questo mi fa sorridere se penso che i primi a invocare Dio siano proprio i non praticanti. Poi mi trovo spesso a discutere con cattolici praticanti su questioni morali o sulla giusta interpretazione della Sacra Scrittura. Abbiamo fatto della fede una questione ideologica.
Gesù non offre idee astratte, ma concrete realtà, ci insegna a vivere la vita in modo coerente e pratico, perché è Lui il Signore della vita e conosce le regole del gioco perché non ci andiamo a perdere, ma possiamo vincere come Lui ha vinto la morte!
Non basta conoscere la Scrittura o avere qualche parola di Dio in bocca, non basta essere educati e pacifisti o andare a qualche messa di precetto. Aver fede significa appartenere a Dio, cioè imitarlo nell’amore, mettere in pratica i suoi insegnamenti.
- E tu come ti stai giocando la vita?
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