Diverse volte mi è capitato di sentire persone che si sono allontanate dalla fede perché si sentivano costrette, sentivano la religione imporre tante regole e vedevano Dio come un egemone che non lascia liberi.
Invece è l’esatto contrario! Dio è libero e per sua natura ci fa partecipare alla sua libertà. Da cosa ce ne accorgiamo? Paradossalmente dal fatto che Dio non lo vediamo, perché se fosse evidente non potremmo scegliere di crederci o no. In quel caso si sarebbe imposto. Inoltre, la religione umana ha messo regole morali ma sono tutte riconducibili all’unica regola che Dio ha dato affinché tutti fossimo davvero liberi: l’amore.
Amare, rispettare, essere giusti, ecc. sono tutte facce della stessa medaglia: tutti vorremmo essere rispettati, amati, tutti vorremmo che la giustizia ci tutelasse, ma purtroppo l’uomo non sempre aderisce all’amore perché si lascia prendere da impulsi di sopraffazione. In altri termini, lascia che la propria natura umana prenda il sopravvento su quella divina. È come se dimenticassimo di essere razionali e pensanti, e preferiamo reagire di pancia agli istinti. Come gli animali.
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Da qui si capisce la pagina del Vangelo di oggi in cui Gesù parla di “buoni e cattivi”. In questi aggettivi, non c’è significato morale come inteso da noi oggi.
Quindi Dio non lo vediamo. Ma cosa ci spinge a scegliere se credergli, se servirlo o no? L’esperienza. Infatti, lo possiamo sperimentare nei volti dei fratelli e delle sorelle che abbiamo accanto e che Gesù menziona nel Vangelo. Molte volte questi volti non ci ricordano Dio, ma il loro brutto carattere, i loro errori, o anche la loro bellezza, i loro pregi, ma certamente non ci salta in mente di pensare che dietro ognuno di loro si nasconde Dio.
In questo tempo di Quaresima, fare esperienza di Dio significa avere il coraggio di prendere contatto con queste categorie di persone, perché Gesù dice apertamente: ogni volta che avrete fatto o non avrete fatto qualcosa a uno di questi miei fratelli lo avrete fatto o non lo avrete fatto a me.
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Il Vangelo è chiaro: se vogliamo vedere Dio dobbiamo vederlo presente nell’altro che mi è accanto, che nonostante i suoi difetti è immagine e somiglianza di Dio Padre, e per questo è sempre amato.
Se vogliamo fare qualcosa per Dio, allora dobbiamo solo decidere di prendere sul serio le persone che abbiamo vicine, amarle, accoglierle come sono, perdonarle, fare qualcosa per loro. Il resto sono solo scuse.
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Fonte: il blog di don Domenico | Unisciti al suo canale Telegram @annunciatedaitetti oppure clicca QUI |Visita anche il suo canale YOUTUBE