Desta sempre un certo fascino e non una consueta ironia ascoltare tutto il ragionamento che questo ricco proprietario, protagonista della parabola di oggi, fa con se stesso. Il suo monologo è tutto concentrato sull’incontro tra se stesso e i suoi beni, infatti dice “i miei raccolti”, “i miei magazzini”, “i miei beni” e addirittura “anima mia”.
Insomma tutto è suo! Egli può essere pure dotato di una buona testa, ma la sua logica è una logica ingiusta per Gesù, viene chiamato stolto; è la stoltezza della logica del profitto. Anche nel passato come oggi, alla logica economica manca una certa saggezza e per Gesù essa genera ingiustizie e solitudine: quest’uomo è ritratto come radicalmente solo! Ce l’aveva una famiglia? Aveva relazioni con altre persone? Aveva dipendenti? Aveva Dio? Non a caso usa il verbo avere.
Gesù propone la logica della condivisione: perché il contadino anziché demolire e poi costruire non decide di condividere? Per Gesù non è sbagliato relazionarsi alle cose, ma come ci relazioniamo ad esse.
- Nei tuoi gesti di condivisione c’è anche tempo per te?
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