Oggi, il Vangelo di Luca ci colloca nello spazio e nel tempo di Gesù: il monte e la notte. Il monte è il luogo della rivelazione di Dio all’uomo, sin dall’Antico testamento, e la notte è il tempo che Gesù in persona dedica alla preghiera, alla relazione intima con il Padre.
Frutto di questo incontro sarà il discernimento, l’arte di saper scegliere nella vita spirituale. Gesù «se ne andò sul monte a pregare» per avere consapevolezza della sua vera identità: essere figlio di Dio. La preghiera, quindi, non è fare qualcosa, bensì lasciare riposare la propria vita nell’amore di Dio. È proprio Lui, il figlio di Dio, che ha bisogno di pregare, ovvero desidera stare nell’intimità con il Padre.
Ma, la novità per noi cristiani è sapere che è Cristo che prega il Padre per noi. Un giorno, chiedendo ad un monaco libanese “che cos’è la preghiera?”, lui con docilità rispose: “È lo Spirito Santo che prega in te!”.
È bello vedere come il frutto di questa relazione intima con il Padre è la scelta da parte di Gesù degli apostoli, della Chiesa, da Pietro a Giuda: proprio tutti, così diversi tra loro, che riconoscono in questa chiamata il fondamento della loro identità e della loro missione. Gesù prega prima di chiamare i suoi: prima di chiamarti, il figlio di Dio ha pregato per te, per me, per noi! E chiama per stare con Lui, per vivere questa giornata tenendo conto della sua vita, che passa per l’amore.
Come battezzati, siamo chiamati a riscoprire ogni giorno che il contenuto della vita è la comunione, la fraternità, l’amicizia. Questa chiamata è la buona notizia per tutte le volte in cui fatichiamo a stare con l’altro, ad accogliere la sua diversità, perché il nostro essere Chiesa riposi nella preghiera continua di Gesù che non si stanca di sceglierci, chiamarci e inviarci.
- Come vivi la tua preghiera?
Fonte: il blog di don Domenico | Unisciti al suo canale Telegram @annunciatedaitetti oppure clicca QUI |Visita anche il suo canale YOUTUBE