Carissimi bambini,
sapete come si chiama la Messa a cui stiamo partecipando? La Messa della Cena del Signore. Perché? Perché durante l’ultima Pasqua, prima della Passione, il Signore Gesù volle lasciare i doni più belli a tutti noi. Radunò i dodici per una occasione importantissima. Infatti era la festa della Pasqua, che i nostri amici ebrei festeggiavano già da tanto tempo. E in quella sera voleva dire le cose più importanti ai suoi discepoli, prima di affrontare la morte e la resurrezione. È come quando mamma o papa in un momento importante di famiglia, vogliono dare degli insegnamenti a voi figli, insegnamenti che poi si ricordano per tutta la vita. Così ha fatto Gesù in quella sera.
Ci ha detto che dovevamo volere bene gli uni agli altri come lui, con tutto noi stessi. Per questo ha fatto un gesto che nessune si sarebbe aspettato. Dopo aver mangiato si è messo un grembiule e, proprio lui in persona ha lavato i piedi ai suoi discepoli. Questa cosa in genere si faceva quando si entrava nella casa perché in Terra Santa non c’erano le strade come le nostre e si portavano i sandali, per cui quando si entrava in casa, i piedi erano molto sporchi e le persone, o da sole, o con l’aiuto dei servi si lavavano i piedi per poter entrare nella casa senza sporcare. Gesù ha voluto ripetere questo gesto e non farlo fare ai servi, ma farlo lui stesso a ciascuno per dire quanto ciascuno fosse importante per lui, così importante da mettersi a servirlo! I discepoli erano senza parole! Dovevano capire che per essere veri discepoli di Gesù dovevano imitare il suo modo di fare con le persone: trattarle bene, trattarle meglio di sé stessi, preoccuparsi per loro.
Una volta in una povera strada viveva una signora molto molto difficile. Nessuno poteva avvicinarla e tutti quelli che passavano gli dicevano che era sporca e sarebbe dovuta andare via da lì. E lei rispondeva male a tutti! Era proprio difficile avvicinarla e forse era anche antipatica. Un giorno passò per quella strada una vera discepola di Gesù: le si avvicinò con un catino pieno di acqua calda, un po’ di sapone profumato, un asciugamano…all’inizio la donna la guardò malissimo. Poi dopo qualche momento di silenzio la donna iniziò a dire a gran voce: Non è possibile, non è possibile! E iniziò a piangere…intanto l’altra la puliva nel volto e l’asciugava. Non è possibile, non è possibile-continuava la donna– nessuno nella mia vita mi ha detto: ti voglio bene, nessuno… La discepola di Gesù che l’aveva avvicinata e le aveva detto: Ti voglio bene, si chiamava Madre Teresa di Calcutta e insieme a lei c’erano altre compagne che con grandi sorrisi continuavano a sistemare la povera donna, che da allora diventò loro amica….
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Vedete l’insegnamento di Gesù è bellissimo e metterlo in pratica cambia le persone…ma come possiamo avere la forza per fare qualcosa di così bello? Pensate magari ad un vostro compagno che vi ha offeso e voi riuscite ad avvicinarlo e dire: Non ti preoccupare facciamo pace? Oppure avete litigato fra fratelli e provate a chiedere scusa, magari portando un bel dolce a vostro fratello! C’è un segreto per trovare la stessa forza che ha avuto Madre Teresa? Si c’è un grande segreto. Questo segreto si chiama: Eucarestia! Gesù ha fatto il gesto della lavanda dei piedi dopo avere inaugurato il bellissimo Sacramento della Eucarestia. Quella sera aveva detto, come ricorda san Paolo nella seconda lettura, che quel pane e quel vino erano il suo corpo, erano lui stesso per voi, era il suo copro per esserci vicino per aiutarci ad amare come Lui e insieme a Lui. Questa è la nostra forza. Ogni volta che riceviamo l’Eucarestia e partecipiamo alla Messa Gesù ci rende un po’ più capaci di ‘lavare i piedi gli uni agli altri’. Infatti Madre Teresa aveva capito quanto è grande l’Eucarestia e tutte le mattine prestissimo insieme alle sue sorelle partecipava alla Santa Messa e si fermava per molto tempo davanti alla Eucarestia per parlare con Gesù per dirgli ‘Ti voglio bene e voglio servirti nei fratelli’. Un giorno una sua suora usci di casa e andò per le vie di Calcutta per curare gli ammalati. Ne trovò uno particolarmente grave e pieno di ferite. Voleva scappare ma Gesù gli fece capire che era vicino a lei. Quando la giovane suora tornò da Madre Teresa le disse: Madre ho vissuto una cosa bellissima, per ore sono stata insieme a Gesù con quel malato, ho continuato a fare la preghiera all’ Ostia, mentre pulivo le sue ferite…
Ecco perché Gesù ha voluto che ci fossero i Sacerdoti, e oggi ricordiamo anche questo, perché continuassero a celebrare l’Eucarestia, perché noi potessimo avere sempre Lui con noi e noi servire come Lui. Dove c’è L’Eucarestia c’è l’Amore di Dio e dove c’è l’amore di Dio possiamo servirci gli uni gli altri. Nei prossimi giorni stiamo vicino a Gesù che ci ha donato tutta la sua vita per imparare cosa significa lavare i piedi gli uni agli altri!
Buona preghiera e buona Pasqua cari ragazzi!
Don Dario GERVASI
Clero Romano – nato a ROMA, il 9 maggio 1968 nazionalità italiana ordinato Presbitero il 22 maggio 1994 in San Pietro in Vaticano – ROMA per la Diocesi di ROMA residente Clero secolare opera nella Diocesi di ROMA Viale Bruno Rizzieri 120 – 00173 ROMA tel. e fax 06-72.12.980 Incarichi attuali: Parroco Santi Gioacchino ed Anna (Sett.: Est – Pref.: XX)