Carissimi bambini,
il tempo di Avvento è ormai cominciato e oggi accendiamo la seconda candela della corona di Avvento. In questo tempo facciamo tante belle cose che ci aiutano a contare i giorni. Forse alcuni di voi hanno a casa il calendario dell’Avvento con tante finestrelle che arrivano fino al 25 di dicembre e che ci aiutano a contare i giorni fino a quella bella data. Nella nostra città anche i negozianti hanno reso più belle le vie dei nostri quartieri con tante luci e insegne festose. A casa ognuno di noi fra poco preparerà un bell’albero di Natale e poi un presepe fatto di tanti personaggi che attendono la venuta di Gesù Bambino. Domani in Romania si festeggerà anche San Nicola e per tanti bambini già arriveranno i primi doni per il Natale. Insomma questo tempo di Avvento è per il mondo un tempo di grande attesa.
Il Vangelo di oggi ci spiega il motivo di tanti preparativi e di tanta attesa. Ce lo dice S. Giovanni Battista. Lui era il cugino di Gesù e voleva preparare la popolazione ad accogliere Gesù, il Messia. Si era accorto però che le persone non erano così attente alla sua venuta. C’erano troppe cose che non andavano bene. Invece di prepararsi a vedere arrivare il grande arrivo del Signore ognuno era distratto e pensava ai propri affari. Ecco allora che Giovanni percorse tutto il paese invitando a prepararsi. Battezzava la gente perché l’acqua lavasse i peccati, diceva di mettere in ordine le proprie vite per accogliere il Signore. Bisognava preparare una via per accoglierlo.
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Quando parlava sicuramente faceva l’esempio della via per la quale venivano i Re dall’Oriente, una via molto lunga che attraversava il deserto e portava da lontane regioni fino alla Palestina. Bisognava renderla bella, riempire le buche e rimuovere gli ostacoli per permettere al Signore di passare per quella via che portava nella regione del Giordano. Prepararsi era importantissimo, chi non si fosse preparato non avrebbe riconosciuto la venuta di Gesù. Questo però vale anche per il nostro prossimo Natale. Anche noi dobbiamo prepararci! Come? Una storia può aiutarci.
Un giorno in un paese vicino Roma, sarebbe passato il Papa. Gli abitanti di quel paese erano molto contenti perché era un paese molto piccolo e mai sarebbe passato un personaggio così importante. Sicuramente verrà a casa mia, pensava il bambino figlio del più ricco del Paese. Non debbo fare niente per accoglierlo perché i servitori della casa già tengono tutto in ordine.
Passerà sicuramente da me, pensava la figlia di una grande cantante che abitava in paese. Mia mamma è molto conosciuta, sicuramente il Papa vorrà conoscere anche me e vorrà sentire come canto. Chissà forse mi prenderà a cantare in Vaticano…
Ognuno pensava che la sua casa era già in ordine e che il Papa si sarebbe fermato a fare una visita. Solo una bambina pensò che il Papa non sarebbe mai passato a casa sua. Era una casa molto povera, piccolissima. La Bambina allora disse a se stessa: Da me il Papa non potrà mai venire. Allora posso fare una cosa: metterò a posto la strada davanti casa, che è tanto sporca, e così il Papa potrà andare a trovare gli altri bambini senza dover vedere tutta la sporcizia che c’è qui. Uscì e iniziò a pulire il marciapiede e a mettere in ordine tutto quello che trovava.
Intanto si era fatto tardi e non arrivava nessuno. Una macchina alla fine passò per quella piccola stradina dove si trovava la bambina a pulire. Si fermò e dal finestrino si affacciò un volto sorridente: Buon giorno cara Bambina, vedo che stai sistemando la strada per bene. Sono il Papa, ho girato tanto per questo paese ma non ho trovato nessuno che fosse fuori in strada ad aspettarmi. Ora è tardi ma prima di andare via volevo chiederti un bicchiere d’acqua per me e il mio autista e lasciarti tanti rosari da dare agli altri bambini che conosci.
La bambina fu felicissima, corse dalla mamma a chiedere un po’ d’acqua e la mamma uscì fuori, anche se stava lavando, i piatti e iniziò a piangere dalla gioia.
Gesù sa tutto quello che facciamo per rendere la nostra vita bella e per aiutare gli altri, come faceva la bambina. Se anche noi cercheremo di vivere bene questa attesa Lui verrà e saremo tanto felici di incontrarlo!
Un giorno veramente Papa Francesco stava andando a trovare i parrocchiani di una grande parrocchia ma volle fermarsi prima della Messa al Luna Park davanti alla Chiesa. Lì vivevano due suore povere in due piccoli casette di legno. Il Papa, passando in mezzo a piccole viuzze, le raggiunse e chiese di poter entrare nelle loro abitazioni.
In una delle due in fondo c’era una piccola cappellina nella quale le suore adoravano Gesù nella Eucarestia. Lì si fermarono tutti a pregare, il Papa e le suore. Che felicità quando riconosciamo Gesù vicino a noi. Che felicità se a Natale riconosceremo Gesù che viene nel nostro piccolo cuore!
L’avvento è il tempo per attenderlo.
Buon cammino, don Dario.
Don Dario GERVASI
Clero Romano – nato a ROMA, il 9 maggio 1968 nazionalità italiana ordinato Presbitero il 22 maggio 1994 in San Pietro in Vaticano – ROMA per la Diocesi di ROMA residente Clero secolare opera nella Diocesi di ROMA Viale Bruno Rizzieri 120 – 00173 ROMA tel. e fax 06-72.12.980 Incarichi attuali: Parroco Santi Gioacchino ed Anna (Sett.: Est – Pref.: XX)