don Cristiano Mauri – Commento al Vangelo del 29 Settembre 2021

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Cose grandi

Il commento al Vangelo del giorno di don Cristiano Mauri.

Giovanni ci ha appena fatto assistere, nei versetti precedenti a quelli odierni, alla chiamata di Filippo che è stato letteralmente “fatto discepolo” seduta stante da Gesù, con parole che avevano tutto l’aspetto di un ordine perentorio che di un invito accogliente.

Andrea, il discepolo misterioso che gli faceva da compagno e Pietro erano andati da Gesù di loro iniziativa.

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Filippo, invece, viene letteralmente scovato da Gesù, che sembra essere il protagonista sovrano dell’inizio del suo cammino da discepolo.

In effetti anche Natanaele si sperimenta scoperto dallo sguardo penetrante del Maestro. La sua chiamata avviene in modo indiretto, tramite la testimonianza di un altro che lo conduce da Gesù.

Le parole usate da Filippo per convincerlo si concentrano sulle Scritture e il loro compimento. Terreno familiare per Natanaele, rappresentante del mondo giudaico, che si mostra critico verso la provenienza del presunto Messia proprio partendo dalle Scritture. Da Nazareth – paese insignificante e di pessima reputazione – non può venire il compimento della promessa.

Lo stesso Gesù si scontra con lo spirito critico di Natanaele, visto che il complimento rivoltogli rimbalza sulla perplessità di quest’ultimo: «Come mi conosci?», cioè cosa credi di sapere su di me?

La profonda, divina conoscenza di lui che Gesù dimostra di avere sembra però convincerlo. Il Maestro lo ha visto per primo, anzi lo ha visto “prima” quando ancora i loro sguardi non si erano intrecciati («sotto il fico» richiama lo studio delle Scritture da parte di Natanaele).

Dall’esperienza di essere visto, trovato e compreso sorge nel discepolo una professione di fede piena, quella cui si arriva alla fine del quarto Vangelo e che impregnava la comunità di Giovanni: «Tu sei il Figlio… Tu sei re…».

Ciò che il discepolo sa del Maestro è comunque ancora e sempre parziale. C’è altro e di più grande da vedere e comprendere («Vedrai cose ben più grandi») e sarà dono del Signore poterlo contemplare.

Da Lui si è trovati, da Lui si riceve la chiamata, da Lui si ottiene la fede.

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