Ascolto E Sguardo
Il commento al Vangelo del giorno di don Cristiano Mauri.
Il racconto dell’istituzione dei Dodici si è concluso con l’annuncio del futuro tradimento di Giuda. Marco prosegue dando conto di altre opposizioni che Gesù incontra sul suo cammino.
Due in particolare vengono presentate tra loro intrecciate: le resistenze dei suoi parenti e quelle degli scribi provenienti dalla città di Gerusalemme. Le accuse che gli uni e gli altri rivolgono a Gesù sono molto gravi.
La sua famiglia lo raggiunge mentre sta predicando con l’intento di afferrarlo e riportarlo a casa di forza, con la convinzione che sia «fuori di senno» (così letteralmente il testo in Mc 3, 20-21). La sua parentela non vede un’origine divina nell’azione di Gesù, ma una manifestazione di follia.
Gli scribi, invece, gli rivolgono due accuse ancora più pesanti: Gesù sarebbe posseduto da un demonio e l’origine del suo insegnamento e delle sue opere sarebbe diabolica.(1) Ai loro orecchi, le affermazioni degli spiriti impuri circa l’identità del Nazareno sarebbero menzogne ben ordite da Gesù stesso per ingannare la gente.
Le parole degli scribi sono particolarmente gravi poiché l’accusa di stregoneria e di attività satanica era punibile con la morte.
D’altra parte, ogni attività umana deve essere posta sotto discernimento di ciò che la muove, per comprendere se sia o meno secondo lo Spirito di dio.
Per i dottori della Legge il criterio di valutazione era proprio l’osservanza di quest’ultima: gli esorcismi sono compiuti da uno che pratica la Legge? Il collegamento con le polemiche precedenti circa il rispetto della legislazione mosaica da parte di Gesù e i suoi è immediato.
Le loro accuse trovano una risposta in forma parabolica, corredata da constatazioni retoriche.
Gesù fa osservare come sia impossibile che Satana scacci se stesso, così come è impossibile che un regno o una casa resistano se al loro interno fioriscono le guerre civili o i conflitti familiari. Dove c’è divisione c’è rovina, dunque Satana si autodistruggerebbe? Supporlo o affermarlo è insensato.
Ma l’insegnamento va oltre.
Gesù afferma che su Satana, identificato come «uomo forte», grava la minaccia di uno più forte di lui, un ladro, capace di legarlo e saccheggiargli la casa. Costui sarebbe Gesù stesso.
In Lui Satana viene sconfitto e incatenato non perché diviso in se stesso, ma perché schiacciato da una forza molto più grande di lui.
Gli esorcismi di Gesù sconfiggono lo spirito del male restituendo l’uomo allo Spirito di Dio. Si comprende, dunque, quanto sia grave accusare Gesù di operare secondo il male. È una diretta accusa rivolta a Dio.
Solo chi sta sotto l’influsso delle forze del male può fare una simile affermazione. Sostenere che Gesù sia malvagio, significa opporsi radicalmente all’opera di Dio, deformando e violando il suo volto.
L’avvertimento circa il peso che può avere una simile bestemmia è semplicemente proporzionato alla gravità del comportamento degli scribi: negano la salvezza che viene da Dio, rischiando di auto-condannarsi.
Fonte: il sito di don Cristiano
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Satana è finito.