Ascolto E Sguardo
Il commento al Vangelo del giorno di don Cristiano Mauri
https://youtu.be/g-jFcPOUibU
Note per la comprensione del brano.
Siamo alla fine della sezione che Luca dedica alla Parola di Dio e alla sua ricezione (8, 4-21) e l’evangelista riserva ai suoi lettori un finale col botto.
Un particolare circostanza (la folla che pressa Gesù), segnata da un episodio specifico (la visita della famiglia) crea l’occasione per uno degli insegnamenti più provocanti e rivoluzionari di tutta la predicazione di Gesù.
La scena è costruita contrapponendo due gruppi, quasi fossero due schieramenti.
C’è la gente che si stringe attorno al Maestro come più volte l’abbiamo vista fare dall’inizio del suo ministero pubblico. È la folla indistinta, poveri e ricchi, giusti e peccatori, sani e malati. Vengono per ascoltarlo e per essere guariti, cercano speranza, luce e consolazione.
C’è la famiglia di Gesù, la madre, i fratelli. Sono il suo clan, con tutto ciò che al suo tempo rappresentava in termini di legami, di tradizioni, di identità, di doveri, di appartenenza sociale. Vogliono avvicinarlo ma la folla fa da ostacolo. Non c’è spazio nel testo per supporre pretese particolari, nemmeno emerge l’affermazione di un presunto diritto di precedenza.
Desiderano incontrare Gesù, come è naturale che sia, e una voce anonima glielo fa presente, precisando che vorrebbero «vederlo».
La precisazione diventa lo spunto per contrapporre, con il detto di Gesù che chiude l’episodio, due modalità di essergli vicini e legati a lui: la prima si ferma al piano umano dei vincoli di sangue e della presenza fisica e visibile; la seconda passa attraverso l’appropriazione profonda, libera e concreta della Parola di Dio, ascoltata e praticata.
L’affermazione di Gesù è decisamente radicale: c’è una nuova familiarità possibile, più intensa, ricca, solida e autentica di quella garantita dai legami di sangue. È una familiarità che nasce per iniziativa del Padre suo e della sua Parola, ma che si compie grazie alla disponibilità e alla volontà di coloro che la accolgono e la praticano.
Così, anche i rapporti umani più forti sono messi in discussione dal Vangelo che chiede di diventare criterio fondamentale di autenticità delle relazioni. La famiglia non viene così cancellata da Gesù, ma viene evangelizzata secondo una prospettiva precisa: ciò che la rende vera è l’accoglienza e la pratica della Parola del Padre suo.
Spunti per la riflessione sul testo.
C’è un testo, piccolo ma molto bello, di Timothy Radcliffe che si intitola «Amare nella libertà», nel quale si trova questa potente affermazione: «Noi dobbiamo amare le persone in modo che esse siano libere di amare gli altri più di noi».
Ogni volta che lo leggo mi viene un brivido. In quelle parole c’è un grado di spogliamento di sé, di gratuità del dono, di libertà del legame da mettere le vertigini.
Lo stesso delle parole di Gesù. Il Padre di Gesù ama proprio così. Il suo modo di voler bene è quello di creare le condizioni perché gli altri si amino reciprocamente. Tant’è che Dio lo si ama amando il prossimo.
La sua Parola racconta l’amore con cui Lui ama. E chi l’accoglie praticandola vede fiorire nella propria vita lo stesso amore di cui Lui è capace. Credere a quella Parola è vedersi generati come amanti, senza misura né confini. La gioia evangelica ha radici in questa esperienza.
Per questo Gesù chiama «famiglia» chi ascolta e vive la Parola di Dio.
La qualità cristiana del nostro modo di amare si discerne qui, osservando quanto il bene che vogliamo sa generare bellezza, armonia, consolazione e pace nelle relazioni tra le persone che ci circondano.
È un discrimine forte.
È una missione bellissima.
Fonte: il sito di don Cristiano
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Mia madre e miei fratelli sono coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 8, 19-21
In quel tempo, andarono da Gesù la madre e i suoi fratelli, ma non potevano avvicinarlo a causa della folla.
Gli fecero sapere: «Tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e desiderano vederti».
Ma egli rispose loro: «Mia madre e miei fratelli sono questi: coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica».
Parola del Signore