don Cristiano Mauri – Commento al Vangelo del 18 Novembre 2019

Ascolto E Sguardo

Il commento al Vangelo del giorno di don Cristiano Mauri

https://youtu.be/ngfKw-fLJh8

Mentre il Signore Gesù camminava lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono. Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo. La sua fama si diffuse per tutta la Siria e conducevano a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guarì. Grandi folle cominciarono a seguirlo dalla Galilea, dalla Decàpoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano. (Mt 4, 18-25)

Mi colpisce la capacità di Gesù e della sua parola di spingere i contesti che attraversano a ripensarsi e a rimodellarsi. Alcuni, ovviamente, resistono duramente. Ma pure quelli sono costretti, in qualche modo, a riorganizzarsi.

In un testo interessante – «L’uomo Gesù» – Mauro Pesce attribuisce questo alla precarietà di vita che Gesù sceglie nel suo ministero pubblico. Si è sradicato dal suo villaggio, dalla sua famiglia, del suo lavoro sottraendosi alle regole convenzionali della convivenza sociale.

Si allontana anche dal concetto di certezza e di sicurezza. Non ha basi stabili, non ha ambiti confortevoli, non è facilmente circoscrivibile. La sua identità è chiara, eppure dai contorni sfumati e poco facilmente inquadrabili, così costringe i luoghi in cui passa e coloro che incontra a doversi misurare con qualcosa di destabilizzante rispetto alle solite categorie.

Essendo di passaggio, poi, ogni volta ridefinisce il suo modo di relazionarsi, adeguandolo al contesto in cui si trova. Lo spostamento di Gesù crea spazi di esperienza nuovi e inediti. Perciò quando passa, trasforma.

Lasciarsi destabilizzare costantemente dal Vangelo. Essere destabilizzanti per i contesti in cui si vive.

Qualcuno lo troverà poco piacevole, altri estremamente affascinante. Ma non è questione di gusti, alla fine.

Il Vangelo non è accomodante.
I cristiani accomodati e accomodanti, forse, han perso un po’ il filo del discorso.

Fonte: il sito di don Cristiano

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