Ascolto E Sguardo
Il commento al Vangelo del giorno di don Cristiano Mauri
È dura lasciar libero Dio. Ma non si può che amarlo così, lasciandolo libero. Che poi, a ben vedere, è l’unico modo di amare, in generale.
La fede cervellotica lo sa che la libertà di Dio va rispettata e ci fa pure i trattati, magari con un filo di retorica. La pancia della fede, invece, lo sa un po’ meno. Ha la sua fame, la sua sete, i suoi umori, i suoi desideri, i suoi attaccamenti.
E la pancia fa fatica a lasciar libero Dio. Accettare i suoi modi e i suoi toni. Disciplinare la fame e la sete. Sopportare le attese e gestire le gelosie. È il travaglio della fede.
Per la vedova di Nain è stato colui che le ha restituito il figlio. Per altri non lo sarà. Per il centurione è stato il salvatore del suo servo. Non così per tutti. Solo Pietro, Giacomo e Giovanni l’hanno visto trasfigurarsi, solo le donne hanno incontrato gli angeli al sepolcro, solo qualcuno l’ha ospitato in casa propria.
Ma non c’è nulla di scontato in tutto ciò ed è bene risparmiarsi retoriche e moralismi stucchevoli.
Questo è un passaggio stretto della fede da prendere con serietà e da attraversare con pazienza e rispetto di sé e delle proprie reazioni, evitando il volontarismi ma tenendo stretto quel Vangelo che racconta Dio come Padre della Vita, sempre e comunque.
Amare Dio lasciandolo libero è una passione, affatto diversa da quella vissuta da Gesù. Una crisi che può far guadagnare in autenticità, umanità e bellezza. E l’occasione per “vederlo” come nessuno l’ha mai “visto”.
Fonte: il sito di don Cristiano.
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Ragazzo, dico a te, àlzati!
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 7, 11-17
In quel tempo, Gesù si recò in una città chiamata Nain, e con lui camminavano i suoi discepoli e una grande folla.
Quando fu vicino alla porta della città, ecco, veniva portato alla tomba un morto, unico figlio di una madre rimasta vedova; e molta gente della città era con lei.
Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei e le disse: «Non piangere!». Si avvicinò e toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Ragazzo, dico a te, àlzati!». Il morto si mise seduto e cominciò a parlare. Ed egli lo restituì a sua madre.
Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio, dicendo: «Un grande profeta è sorto tra noi», e: «Dio ha visitato il suo popolo». Questa fama di lui si diffuse per tutta quanta la Giudea e in tutta la regione circostante.
Parola del Signore