don Cristiano Mauri โ€“ Commento al Vangelo del 17 Febbraio 2021

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Cose preziose e care

Il commento al Vangelo del giorno di don Cristiano Mauri.

Nella prima parte del Discorso della montagna, Matteo ha affrontato il tema di ciรฒ che รจ secondo la volontร  di Dio, affermando la necessitร  di una giustizia superiore a quella di scribi e farisei, tanto in termini quantitativi che di radicalitร  nellโ€™adesione.

Ora, giunto al centro del Discorso, tocca la questione decisiva dellโ€™interioritร  e della retta intenzione nel praticare ciรฒ che รจ secondo la volontร  di Dio.

La disposizione interiore e la sua concordanza con la pratica esteriore sono determinanti per lโ€™autenticitร  della vita cristiana. Non a caso, esattamente al centro del grande Discorso, Matteo mette la preghiera del Padre nostro quale culmine dellโ€™insegnamento di Gesรน.

Il primo versetto del brano fa da titolo, introducendo il tema in modo generalizzato, prima di declinarlo secondo le tre colonne della vita del pio israelita (elemosina, preghiera e digiuno): la pratica della giustizia โ€“ ciรฒ che รจ gradito a Dio โ€“ non vale a nulla se lo scopo รจ lโ€™ammirazione umana.

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Il primo caso specifico รจ quello della beneficienza privata. Lโ€™immagine della tromba รจ caricaturale, non risulta fosse unโ€™usanza reale. Era invece possibile promettere elemosine pubblicamente, ottenendone grande prestigio sociale.

Chi sfrutta la beneficienza per scopi personali รจ accusato di ipocrisia, letteralmente, di ยซfare lโ€™attoreยป. Lโ€™onore ricevuto รจ giร  la ricompensa, secondo lโ€™idea rabbinica della giustizia riequilibratrice di Dio.

รˆ iperbolica anche la proposta alternativa: la sinistra non deve sapere ciรฒ che fa la destra. Il senso, evidente, รจ che la beneficienza va fatta solo davanti a Dio e nessuno, nemmeno i piรน intimi, devono sapere del bene che facciamo.

Il secondo esempio riguarda la preghiera. Il riferimento รจ alle preghiere regolari durante il giorno che si considerava normale recitare in piedi, in ogni luogo. Poteva essere dunque naturale pregare pubblicamente, per quanto attirasse certamente lโ€™attenzione dei passanti.

Gesรน รจ molto severo al riguardo e invita a pregare nel modo piรน segreto possibile (chiede di chiudersi nella stanza piรน nascosta non visibile dalla strada; il testo fa riferimento allo spazio riservato alla dispensa) perchรฉ sia un a-tu-per-tu con Dio. Non conta il luogo, ovviamente, ma lo scopo.

Il digiuno รจ lโ€™ultimo dei tre casi. Tratteggia lโ€™ipocrita come colui che fa la messinscena dellโ€™afflitto, applicando le usanze tipiche del giorno dellโ€™espiazione (vesti di sacco, la cenereโ€ฆ) anche alle occasioni di penitenza personale. Allโ€™opposto, si deve mantenere un atteggiamento riservato e discreto nelle pratiche religiose, tutto orientato a Dio e non alla vanitร .

Il triplice esempio non lascia dubbi: ciรฒ che rende giusti รจ un cuore che cerca Dio. Le buone opere ne sono una conseguenza.

Spunti per la riflessione sul testo.

Non credere di dover mettere tutto in piazza della tua fede.

E non mandarla mai in giro senza niente addosso.

Abbine cura con il pudore che si riserva alle cose intime.

Perchรฉ va senzโ€™altro difesa dallโ€™esibizionismo che cerca solo ammirazione.

Ma anche dalla tentazione di abusarne come strumento di promozione.

Dice: ยซMa bisogna pur testimoniare!ยป.

E cโ€™รจ modo migliore di mostrare quanto profondo, prezioso, intimo sia il legame con il Signore, del preservarne gli aspetti piรน delicati e intensi dagli sguardi altrui?

La caritร  si nasconde, la penitenza si dissimula, la preghiera si secreta.

E qui non cโ€™entrano intimismi o individualismi.

รˆ solo che cosรฌ si fa con le cose preziose e care. [โ€ฆ] Continua quiโ€ฆ

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