Raccolto abbondante
Il commento al Vangelo del giorno di don Cristiano Mauri.
Luca non concede alla guarigione molto spazio descrittivo. Niente fronzoli o dettagli curiosi. L’uomo è muto (il termine usato vale però anche per «sordomuto»), ridotto al silenzio a causa di un demonio che viene istantaneamente allontanato.
Gesù non usa formule né gesti particolari. Non riceve ricompense, non chiede nulla in cambio. Nulla di ciò che potrebbe farlo assomigliare a un mago o a un qualsiasi ciarlatano in cerca di fama e di guadagni.
Appena sanato, l’uomo inizia a parlare liberamente. La folla è colpita, ma subito manifesta la propria anima diffidente e resistente. Il bene fa fatica a farsi riconoscere ed accettare.
Alcuni lo accusano di essere al servizio di Belzebul¹, di operare prodigi con forze sataniche, di praticare magia nera.
Altri mettono in dubbio la sua autorità, chiedendo una prova del fatto che i segni che compie vengono realizzati su mandato divino. Anche costoro ritengono ambigui gli esorcismi e credono possano essere ottenuti con la magia.
La risposta di Gesù mostra la pretestuosità delle accuse e mette i contestatori di fronte alle loro contraddizioni.
Con due argomenti retorici smonta dal punto di vista logico le critiche. Nel primo si limita ad osservare che nessuno si fa la guerra da solo, tantomeno Satana. Nel secondo chiede conto della natura dell’attività esorcistica che anche alcuni di loro praticavano: forse anch’essa era opera del demonio?
Ma l’affermazione che segue è quella più forte: Gesù non solo non è a servizio del diavolo, ma non è nemmeno un esorcista come tanti. In Lui è presente e operante il Regno di Dio.
L’immagine del «dito di Dio», dà l’idea non solo di potenza divina ma anche di abilità e di destrezza, quasi di precisione, come ciò che con le dita si riesce a fare.
Il manifestarsi del Regno sta proprio nella sconfitta di quell’«uomo forte» (Satana) che è nemico di Dio e dell’umanità. Gesù è colui che lo annienta disarmandolo e facendo bottino dei suoi beni.
Chi assiste alla battaglia deve ora scegliere da che parte stare.
Non si può tollerare alcuna neutralità o mezza misura: se non si è totalmente con lui, ci si trova tra i suoi oppositori, tra i nemici di Dio. I tiepidi e gli indecisi sono già schierati!
Spunti per la riflessione sul testo.
Non è così difficile essere «con Te».
E non si tratta di dotte dispute dottrinali buona spartire il mondo in bianco e nero.
Basta mettersi dalla parte di chi soffre, di chi è povero, di chi invoca qualche salvezza.
Che altro c’è da raccogliere se non l’umanità dolente che cerca conforto, quella umiliata che cerca riscatto, quella violata che domanda giustizia?
Facendo quel che si può, come si è capaci, quanto si riesce.
Ma stando in quel tempio in cui si è certi di trovarTi sempre, cioè ogni luogo in cui si celebra la Carità.
A fianco dei “sordomuti”, quelli la cui parola non conta nulla e ai quali si ritiene inutile rivolgere la propria.
Lì, dove non si guadagna nulla, non andrà perso niente di ciò che viene fatto. […] Continua qui…
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