don Cristiano Mauri – Commento al Vangelo del 10 Settembre 2019

Ascolto E Sguardo

Il commento al Vangelo del giorno di don Cristiano Mauri

Sulla composizione dei Dodici Luca fa poca poesia. Marco ci concede qualcosa in più con quel: «(li costituì) perché stessero con lui…» ma Luca sta più stretto. Gesù li chiama per nome – cioè sa chi sono e sa bene chi chiama – e gli affida un incarico. Asciutto e dritto al punto.

C’è un lavoro da fare, serve qualcuno che lo faccia. I Dodici ci sono perché servono alla causa. E solo se servono la causa ha senso che esistano. Devono funzionare e preoccuparsi di quello. Nient’altro che quello.

Certo, essere Apostoli non sarà solo funzionare, lo sappiamo bene. Ma il fatto che Luca calchi la mano così non può essere lasciato cadere.

Questo pragmatismo essenziale nel trattare il ruolo dei Dodici è un bel trattamento purificante della vita cristiana, tanto più per chi ricopre ruoli di responsabilità ma anche per chi si considera “un semplice fedele”.

Le tossine del senso di superiorità, dell’abitudine ai discorsi autoreferenziali, del far del cristianesimo un pour-parler, del giocare a fare i potenti, del carrierismo, dell’inconcludenza, della perdita del principio di realtà, degli spiritualismi disincarnati, dell’ambizione ai posti di rilievo, dell’attaccamento ai piccoli incarichi comunitari.

C’è del lavoro da fare: un Vangelo da annunciare e praticare. Dunque pancia a terra e darsi da fare, senza troppi grilli per la testa. Perché è pur sempre vero che il solo cristiano che serve è quello che serve.

Fonte: il sito di don Cristiano.

Passò tutta la notte pregando e scelse dodici ai quali diede anche il nome di apostoli.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 6, 12-19


In quei giorni, Gesù se ne andò sul monte a pregare e passò tutta la notte pregando Dio. Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede anche il nome di apostoli: Simone, al quale diede anche il nome di Pietro; Andrea, suo fratello; Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso; Giacomo, figlio di Alfeo; Simone, detto Zelota; Giuda, figlio di Giacomo; e Giuda Iscariota, che divenne il traditore.
Disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidòne, che erano venuti per ascoltarlo ed essere guariti dalle loro malattie; anche quelli che erano tormentati da spiriti impuri venivano guariti. Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che guariva tutti.

Parola del Signore

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