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don Cristiano Marcucci – Commento al Vangelo del 20 Ottobre 2024

Domenica 20 Ottobre 2024
Commento al brano del Vangelo di: Mc 10, 35-45

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Servire, donare e perdere infiniti del verbo amare

Intelligenza emotiva e corporea. Gesù maestro interiore – Mc 10,17-30

Commento biblico di don Cristiano Marcucci

Trascrizione (non rivista) generata da YouTube e arrangiata tramite IA.

Una chiave di lettura centrale, comune a tutte le tradizioni spirituali, vede, come sapete e come abbiamo detto tante volte, il nostro mondo interiore come indiviso. Potremmo utilizzare molte altre chiavi di lettura in due macro registri: una parte umana chiamata Ego, determinata sostanzialmente dalla mente, che vede solo la forma. L’Enneagramma lo chiamerebbe personalità e funziona su tre binari, su tre piste fondamentali. I Vangeli, come dire, svelano in questo senso verità profonde: successo, avere e potere.

Il successo: l’uomo cerca conferme negli affetti, nello sguardo degli altri. Anche questo vuol dire successo nei riconoscimenti esterni, vive paragonandosi agli altri, vuole competere e vincere.

Avere: cerca sicurezza nei beni materiali, nel denaro, vuole possedere, avere gli affetti, e si muove esclusivamente nelle realtà del mondo, che vanno conquistate, acquistate e possedute.

Potere: naturalmente l’uomo cerca di mettersi sopra, vuole decidere di testa propria, è convinto di conoscersi, ancor peggio di possedere la verità. Vuole dominare, sentirsi forte, avere ragione, gestire e controllare la propria vita e quant’altro. Sono le tre grandi tentazioni dell’uomo, che tutti viviamo, di cui si nutre l’ego, questa parte umana mentale. Se non lo vedo, amici, che dirvi? Addormentato per sempre significa che questi tre poteri, questi tre binari, determinano fondamentalmente la mia vita, ma io non ne sono consapevole. Quindi sono al guinzaglio, convinto di essere libero.

Queste tre vie conducono alla disgregazione, sono illusioni, abbagli, vie di perdizione, di imprigionamento di sé stessi. Perché, ve lo semplifico all’osso, queste tre vie cercano amore dall’altro, fuori di sé. Questo è il punto. Non c’è cattiveria, non c’è malafede, almeno fino a un certo punto.

L’anima, invece, un’altra parte di me, diciamo la nostra dimensione più profonda, cerca altro e funziona in altro modo. Anzi, possiamo dire agli antipodi. Cos’è il contrario del successo, della forza? Fragilità, perdita, cioè perdere, fallimento. Perché se io vivo amando nel modo della competizione, nel dover vincere, nell’essere forte, nel sostenere, reggere, va bene, ma è un livello molto basso di amore.

Cos’è il contrario dell’avere, dell’accumulo? Capite, è il donare. Come insegna il grande maestro Lao Tzu: “Più si risparmia, più si spende, più si accumula, più si perde.” Ma chi lo capisce? Riascolta e vedi se lo capisci. Amare dovendo fare i conti con l’altro, costruendo case, pagando mutui, utenze, dover essere efficienti. Bah, amici, va bene, è un livello basso di amore.

Cos’è il contrario del potere? Lo capite, è il servizio, è la capacità di sottomettersi, di cedere, di lasciare andare. La grande illusione è quella di costruire io, o se siamo in coppia, noi, l’amore. Ma è precisamente il contrario. Se mi sveglio, io sono servo dell’amore, non il padrone. E quindi è l’amore che costruisce me, che costruisce noi, se è vero.

Se mi rilasso e mi fermo, mi abbasso, servo, mi faccio umile e non superbo, e mi so fidare, contrario del potere. Perché amare dovendo difendere i propri poteri, le proprie ragioni, volendo controllare, spadroneggiare, illudendomi io, con le mie sole forze, o noi, con le sole nostre forze, di reggere l’amore, è una grande illusione. E poi, aver ragione, controllare, e non so, spadroneggiare, che livello è di amore? Basso.

Ecco perché donare, perdere e servire sono finite tre vie salvifiche, di redenzione, che conducono all’integrazione e portano, a differenza delle prime tre, al risveglio interiore. Sono vie di liberazione di sé. Infatti, in questo tipo di amore, all’essenza, l’amore non dipende dall’altro, ma dipende da me. Sono io che scelgo di amare liberamente e posso scegliere quindi dove collocarmi senza elemosinare. Perché l’amore non viene tanto da fuori, anche ovviamente, ma è secondario. Prima di tutto viene da dentro.

Ecco perché i babbani, come noi, di fronte a grandi risorse, a grandi fonti di energia e di amore, spesso siamo esauriti e non ci accontentiamo mai e stiamo male. I santi, invece, collocati nel deserto, per non dire nell’inferno, fanno fiorire quel deserto perché mutano l’amore di Dio, che è la fonte dell’amore. Hanno un amore che viene da dentro. E quindi una persona, in un campo infernale, può determinare un grande cambiamento. Questo fanno i santi.

Vi faccio notare che tutte le tradizioni spirituali, o quasi tutte, insomma, sostanzialmente patrimonio comune delle tre, delle tradizioni spirituali, sono tre colonne della salvezza, cioè dell’amore, perché solo l’amore salva. Queste sono preghiera, elemosina e digiuno. Se prendete il comun denominatore di queste tre vie salvifiche: preghiera, non fare; elemosina, non accumulare, non trattenere; digiuno, non riempire, non sostenere. Il comun denominatore è togliere, togliere, togliere. Sono le strade, pensateci, non della fede, ma dell’amore. Dio uguale amore. Sono le strade del Divino, sono vie stellari.

I Vangeli, come si coglie bene in questa scena tenerissima, narrano la storia tra le mille chiavi di lettura che si possono fare di questo testo magnifico, sacro, appunto, della Bibbia, in particolare dei Vangeli. Narra appunto la storia di un maestro, Gesù, che educa attraverso una relazione, non con le teorie, i suoi discepoli, con tutte le incomprensioni, le resistenze, le fatiche di questi apprendisti.

Lo ripeto, ognuno di noi ha bisogno di un mentore, di un maestro, di un riferimento spirituale, altrimenti, come ho detto mille volte, ti vedi su YouTube un video, ti leggi un libro di qualche maestro che cambia, buono, ma poi occorre una scuola di vita, una relazione. Ancora più, seguitemi, vi prego.

Gesù e i discepoli, l’ho detto mille volte, a un livello sottile rappresentano due parti di noi, come sempre. Quindi dentro di me avviene questa lotta, questa battaglia, una vera diatriba interiore. Queste due parti, che sono dentro di me, comunque spesso vanno in collisione, anche perché parlano linguaggi molto diversi. Nello stato immaturo, infantile, io chiedo di stare al centro, cerco applausi, riconoscimenti, vado elemosinando disperatamente amore, come i bambini. Se ci rimango a 70 anni, qualche domandina me la posso fare.

Nello stato, invece, maturo, adulto, ovviamente in termini spirituali, interiori, imparo a farmi da parte, a passare il testimone, a donare amore e a non dover vendermi, non dover elemosinare. Perché, appunto, la logica umana è gestire, decidere, controllare. Logica superba, grande illusione del controllare, decidere, gestire, determinare la propria vita. La logica divina è fidarsi, affidarsi alla vita, mi affido al flusso. La vita ne sa più di me e posso mollare, lasciare andare, e il governo viene dalla vita. Perché l’anima lo sa riconoscere.

E quindi una logica umile: mi lascio condurre dalla vita. Religiosamente potremmo dire: mi affido a una volontà più grande, a Dio. Queste due dimensioni sono presenti in noi. Voglio, capite bene, cercare conferme, dimostrare il proprio valore, costruire sicurezze umane, provare a gestire la propria vita. Sono tutti atteggiamenti normali. Il problema è quando rimango esclusivamente su questo piano e chiedo alle realtà terrene quello che non possono darmi. Potere, successo e avere non sono sbagliati in assoluto, sono forme parziali, immature di amore.

Un giovane ha bisogno di sperimentare la propria forza, di avere conferme, di sperimentare che sa guadagnarsi il denaro. Fondamentale. Ma se mi fermo a questo stadio, rimango a un livello basso di amore, come quello giovanile, potente. L’amore maturo dice che prima o poi bisogna imparare a donare, a cedere, a perdere e non a rimanere vincolato alla paura. Questo è l’amore adulto. Che può rimanere aperto e non vincolato alla paura.

A questo punto vorrei parlarvi di Gesù e le sue lotte interiori…

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