Commento al Vangelo di domenica 8 dicembre 2024 a cura di don Claudio Luigi Fasulo – Sanremo.
Trascrizione generata automaticamente da Youtube e rivista tramite IA.
Oggi รจ la seconda domenica dell’Avvento.
In Italia, per una particolare concessione della Santa Sede, si celebra la solennitร dell’Immacolata. Una solennitร che profuma di paradiso, che ci fa vedere la purezza e la santitร della Vergine Maria. Una solennitร che ci fa toccare la bellezza della vita.
San Cipriano diceva: Nessuno puรฒ dire di avere Dio come Padre se non ha la Chiesa come Madre.
Oserei dire che Dio ci ha dato la Chiesa come Madre, certamente. Ma la Chiesa รจ nata da Maria. Pertanto, parafrasando la frase di San Cipriano, direi che nessuno puรฒ avere Dio per Padre se non ha Maria per Madre.
Gesรน, sulla croce, ha capito che doveva donare tutto e ha donato anche la sua mamma a ognuno di noi. Dio capรฌ che l’umanitร aveva bisogno di una Madre, una Madre come Maria, per partorire non solo il Dio fatto uomo, ma anche per accompagnare, con l’amore di Madre, tutta l’umanitร lungo i secoli.
Che bello! Il Vangelo di questa solennitร รจ il Vangelo dell’Annunciazione.
Voglio immaginare con voi quel giorno a Nazaret: una casa di primo mattino e una fanciulla, una teenager, che, anzichรฉ ascoltare la musica su YouTube o andare su Instagram, canticchia le canzoni tipiche dell’epoca.
E Dio la sceglie.
Dio ha scelto in mezzo alla gente quella ragazza semplice, che conduceva una vita normale, quella stessa vita che a noi spesso annoia e che vorremmo diversa. ร bello pensare che Dio ci interpella, ci viene a trovare nella quotidianitร .
L’angelo Gabriele entra in questa casa, si inchina davanti a una creatura di Dio, di nome Maria, per chiedere un consenso, non per imporre qualcosa.
Perchรฉ l’angelo Gabriele รจ un messaggero di Dio. Angelo, in greco, significa “messaggero” e quindi porta la parola di Dio. Dio propone e non impone.
Vediamo questo dialogo, questo inizio di dialogo tra l’angelo Gabriele e Maria.
Meditiamo, seppur brevemente, su questa frase che desidero dividere in tre parti:
“Rallegrati, piena di grazia, il Signore รจ con te.”
Ecco, rallegrati: la prima parola dell’angelo Gabriele non รจ semplicemente un saluto. Dentro c’รจ quella cosa buona e rara che tutti cerchiamo: la gioia.
L’angelo Gabriele insiste su questa parola come primo dono di Dio verso Maria e verso l’umanitร : sii felice, rallegrati.
Non chiede cose difficili, cose troppo spirituali come “prega”, “inginocchiati”, “fai un sacrificio”.
Semplicemente, l’arcangelo Gabriele suggerisce a Maria, e a ognuno di noi, di aprire il cuore alla gioia e non alla paura della vita, di sentirsi amati e di essere scelti nella nostra vita ordinaria, semplice.
Non dimenticare che Dio porta sempre nelle sue parole una promessa di gioia, di felicitร .
E dopo questo invito, anche un po’ imperativo, rallegrati, continua dicendo: piena di grazia.
La seconda parola dell’angelo svela il perchรฉ della gioia: Maria, tu sei piena di grazia.
Non รจ piena di grazia perchรฉ ha detto sรฌ a Dio (perchรฉ lo dirร dopo), ma perchรฉ Dio ha detto sรฌ a lei, prima ancora della sua risposta.
Allora, tu che stai vivendo, Dio ha detto sรฌ al dono della tua vita.
Ognuno di noi รจ pieno di grazia: tutti siamo amati da Dio, cosรฌ come siamo stati creati, per quello che siamo e anche dove viviamo. Pieni di grazia: per piccoli e grandi, per malati o sani, per ricchi e poveri, a Milano come a New York, a casa, al lavoro, a scuola, nello sport.
Quindi: Rallegrati, piena di grazia, il Signore รจ con te.
Il Signore รจ con te.
Ecco qui la causa del rallegrarsi e dell’essere piena di grazia: avere quella certezza di essere costantemente abitati da Dio nella nostra vita.
Questa non รจ una frase consolatoria o motivazionale, no. ร ciรฒ che l’angelo dice a Maria e oggi dice a te: Non aver paura, il Signore รจ sempre con te.
Allora, che bello questa frase iniziale dell’angelo a Maria!
Bene. Maria fermerร per un istante la creazione, perchรฉ immagino che tutta la creazione, dopo questa proposta dell’angelo, si sia fermata in attesa della risposta di questa fanciulla.
Fanciulla immacolata, ma anche umile. Perchรฉ Maria si fida di Dio e non di sรฉ stessa.
Maria accetta ogni conseguenza del suo sรฌ perchรฉ si fida di Dio. Maria insegna cos’รจ la vera fede. E la vera fede รจ umiltร .
La parola umiltร arriva dal latino humus, cioรจ terra.
Immaginate di essere su un aereo: se guardate dall’oblรฒ vedrete che la terra รจ fatta di confini. E ogni confine, all’interno, produce del frutto. Infatti, possiamo ammirare dall’oblรฒ di un aereo foreste, campi di grano, distese di verde.
Maria รจ umile. Maria รจ umile perchรฉ ha capito che, nonostante i suoi confini, come una terra โ cioรจ i suoi limiti umani โ poteva portare frutti: frutti per l’umanitร , frutti per l’eternitร , dicendo sรฌ, fidandosi di Dio.
Allora, questa solennitร ci insegna che ognuno di noi porta con sรฉ un progetto divino, un potenziale inesprimibile della bontร di Dio, un disegno d’amore da donare.
Perchรฉ la vita รจ un dono, e come dono va donata.
Seguiamo Maria, imitiamo Maria, doniamoci come Maria.
Solo cosรฌ arriveremo al nostro Natale: quello di far nascere Gesรน in noi, proprio come Dio ha concesso alla piccola fanciulla di Nazaret, di nome Maria.