HomeSolennitร don Claudio Luigi Fasulo - Commento al Vangelo del 24 Novembre 2024

don Claudio Luigi Fasulo – Commento al Vangelo del 24 Novembre 2024

Domenica 24 Novembre 2024NOSTRO SIGNORE GESร™ CRISTO RE DELL'UNIVERSO โ€“ ANNO B โ€“ SOLENNITร€
Commento al brano del Vangelo di: Gv 18,33-37

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Commento al Vangelo di domenica 24 Novembre 2024 a cura di don Claudio Luigi FasuloSanremo.

Trascrizione generata automaticamente da Youtube e rivista tramite IA.

Eccoci giunti all’ultima domenica prima del cammino dell’Avvento. Ebbene sรฌ, il tempo passa molto in fretta, e la prossima settimana inizia il cammino verso la nascita di Gesรน, una nascita che si rivive ogni anno. Ma saremo capaci di far nascere Gesรน quest’anno nella grotta non solo di Betlemme, ma anche in quella del nostro cuore? Questo lo vedremo a partire da domenica prossima.

Ma veniamo alla solennitร  di questa domenica: la solennitร  di Cristo Re dell’universo. Come appena detto, chiude un anno liturgico e quindi, come ogni fine anno, รจ tempo di bilanci. La solennitร  di Cristo Re ci aiuta a fare il bilancio del nostro cammino di fede dell’ultimo anno.

Partiamo da una domanda: Gesรน รจ re, ma in che senso? Perchรฉ Gesรน รจ un re che come trono ha la croce e come corona ha le spine. Non รจ un potente che domina e spadroneggia. Se lo guardiamo, รจ un ragazzo, un perdente, uno sconfitto, un fallito messo a morte. Un re nudo, un giovane appeso a una croce, da cui esce solo sangue, e viene deriso dalla folla mentre sta per morire.

Questa รจ l’immagine opposta di quella che si aspettavano i Giudei come Messia. E per te, รจ questa l’immagine di un re secondo il tuo immaginario? Perchรฉ un re, nell’ideale, รจ un uomo forte, invincibile, potente. Eppure, no: Gesรน Cristo รจ l’opposto. Pensate che il trono di questo re, cioรจ la croce, รจ il simbolo della fede cristiana. Ci rendiamo conto che portiamo questo simbolo al collo, al polso, in tante maniere? In un mondo orientato solo alla vittoria, al potere, al primeggiare, noi portiamo un ragazzo appeso alla croce come segno della nostra fede: l’immagine di un re che si fa uccidere e umiliare per il nostro bene.

Gesรน รจ un re che, nel Vangelo di oggi, dice una frase a Pilato estremamente diretta. L’ascolterete proclamata dal diacono o dal sacerdote, e questa frase รจ: โ€œIl mio regno non รจ di questo mondo. Se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perchรฉ non fossi consegnato ai Giudei. Ma il mio regno non รจ di quaggiรน.โ€

Alla luce di questa frase, lo so che adesso farรฒ una osservazione molto dura: ti senti realmente servitore di un re cosรฌ, oppure vorresti essere piรน servitore di un re forte e potente, salire sul carro dei vincenti? Allora, รจ tempo di bilancio. รˆ tempo di porsi una domanda: questa domenica vuoi conquistare le cose di questo mondo suggerite dai tanti re, dai tanti guru, oppure accogliere la voce di Gesรน, che ti vuole far camminare nel dono della vita, orientandola alla pienezza nonostante la tua debolezza?

Addentriamoci nel Vangelo di questa domenica, dove troviamo, in un certo modo, due re a confronto: Pilato, che รจ lโ€™uomo dellโ€™imperatore in Galilea, cioรจ la voce di Cesare, e Gesรน, che รจ il vero re del mondo, perchรฉ lo ha creato e amato. Nel Vangelo di oggi si nota tutto ciรฒ che, alla fine, ognuno di noi desidera: la libertร . Sรฌ, perchรฉ chi รจ, tra Pilato e Gesรน, il vero uomo libero?

Pilato รจ legato al potere e a ciรฒ che la gente e Cesare, l’imperatore, pensano di lui. Gesรน, invece, รจ legato mani e piedi, ma รจ legato dall’amore a tutti. Lo vedrete in questo processo che viene proclamato nel Vangelo. Pilato cerca di incalzare Gesรน, facendogli capire che lui puรฒ tutto. Gesรน fa capire a Pilato che รจ inutile, perchรฉ lui รจ forte con le parole, ma alla fine รจ un uomo sconfitto, un uomo prigioniero dentro se stesso. Il vero uomo libero รจ Cristo.

Questa รจ la fotografia di tanti Pilato e di tanti poveri Cristi del giorno dโ€™oggi. Oggi cโ€™รจ tanta gente che vuole spadroneggiare, prevaricare, possedere, dominare, avere, e poi c’รจ altra gente che, con cuore libero, all’apparenza subisce agli occhi del mondo, ma fa splendere in sรฉ la fiducia di Cristo: un Dio che, come re vero e buono, ama e perdona sempre. Non cerca lโ€™arroganza, cerca lโ€™umiltร ; non cerca il potere, cerca di servire; non cerca di spadroneggiare, ma cerca di accompagnare.

Bene, allora forse stiamo capendo perchรฉ la liturgia e la Chiesa ci invitano a festeggiare, come ultima domenica prima dell’Avvento, la solennitร  di Cristo Re dellโ€™universo: un re che fa vedere la sua forza nell’umiltร  e non nella prepotenza. Oggi รจ un giorno di bilancio, di fine anno liturgico. รˆ importante capire che, seppur agli occhi dei Giudei del tempo di Gesรน, Gesรน sembri sconfitto, in realtร  non subisce una sconfitta, ma vive il trionfo: il trionfo dellโ€™amore, del servizio, della misericordia. Gesรน non sconfigge con la forza e con la vendetta i suoi nemici. Con dolcezza e tenerezza, cerca di convertire i cuori, usando la forza della misericordia: โ€œPerdonali, perchรฉ non sanno quello che fannoโ€ รจ il grande grido di Gesรน prima di morire.

Cristo รจ chiamato re perchรฉ vuole dei sudditi liberi e non ingannati. Vuole uomini e donne che lo imitano, lo imitano nella veritร  e non con maschere. Cristo vuole uomini e donne che, anche se allโ€™apparenza sconfitti dalla vita, vivono la vita nella libertร . Cristo vuole uomini e donne che diventino, nel mondo di oggi pieno di maschere e finte apparenze, messaggeri di gioia, di pace, di amore. Cristo รจ un vero re che si prende cura di ognuno dei propri sudditi. Dio รจ un re padre, perchรฉ non siamo solo sudditi, e quindi potremmo dire cittadini giร  dell’eternitร  del regno dei cieli, ma siamo anche figli.

Ecco che allora un Dio re non chiede sacrifici, perchรฉ lui รจ il Padre che si sacrifica per lโ€™uomo. Un Dio che al centro non pone se stesso, ma che vuole la salvezza dell’umanitร . Un Dio fatto uomo in Gesรน che non spezza nessuno, ma si fa spezzare per salvare l’umanitร . Un Gesรน che non vuole che gli altri versino il sangue, ma versa il suo, appunto per amare l’umanitร  ferita.

Allora, bene: ancora una volta il bilancio รจ questo. Chi vuoi come re della tua vita? Il tuo io, pensando che hai tutte le risposte della vita e che le scelte piรน giuste vengono da te stesso? O vuoi avere come re il mondo di oggi, che punta tutto su ideali effimeri e traditori? Oppure vuoi Dio, un Dio che ti ama, un Dio che ti perdona, un Dio che vuole accompagnarti nel cammino della vita se tu gli dai fiducia? Perchรฉ Dio si fida di te: ti ha messo al mondo, tu fidati di Dio.