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don Claudio Luigi Fasulo – Commento al Vangelo del 17 Novembre 2024

Domenica 17 Novembre 2024
Commento al brano del Vangelo di: Mc 13, 24-32

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Commento al Vangelo di domenica 17 Novembre 2024 a cura di don Claudio Luigi FasuloSanremo.

Trascrizione generata automaticamente da Youtube e rivista tramite IA.

Eccoci giunti alla penultima domenica dell’anno liturgico, e la liturgia ci propone un Vangelo che ci fa vedere un po’ la fine del mondo. Ma non ci viene descritta la fine del mondo, bensรฌ la fine di ogni tempo, ovvero quando la vita ci chiama ad un cambiamento, a un giro di boa.

Le prime parole che escono dalla bocca di Gesรน nel Vangelo di questa domenica sono: “In quei giorni, dopo quella tribolazione”. Dopo la tribolazione, ovvero dopo una sofferenza di vita, ci viene detto che c’รจ sempre una Risurrezione, un cambiamento positivo verso il bene. Guarda quante volte il Signore ti ha risorto, ti ha rialzato dai momenti neri, bui della tua vita.

E Gesรน continua dicendo: “Il sole si oscurerร , la luna non darร  piรน la sua luce”. Ma ci rendiamo conto? Le cose che diamo per scontate, le essenziali, non funzionano piรน come dovrebbero funzionare. Il sole non brilla, la luna รจ spenta, ovvero quel sentimento che tutto della vita sembra crollare, non funzionare piรน. Ma a livello biblico, quando il sole si oscura? Esattamente quando Gesรน muore in croce, una morte inaspettata, una morte che ha deluso tutti, ma che dopo รจ pronta a vivere la resurrezione.

Quando tutto crolla nella vita, non รจ che tutto รจ per… Cioรจ, leggere questi versetti del Vangelo di questa domenica ci fa capire che in realtร  queste parole di Gesรน non ci parlano della fine del mondo, ma del fine che abbiamo tutti noi nel cammino del mondo. Ci parla del fatto che, qualsiasi cosa succeda, non possiamo smettere di avere fede, di alzare gli occhi al cielo e di non perdere mai la speranza. Nella tribolazione, il Signore non si nasconde, il Signore non ci perde di vista. Mai dimenticare questo nei momenti difficili, nei momenti tragici, nei momenti in cui non funziona piรน nulla nella vita.

Perchรฉ il fine di tutto รจ trovare la strada per il cielo, nonostante le nostre cadute, nonostante le fragilitร  della vita, nonostante i limiti. Il fine di tutto รจ trovare la strada per l’eternitร . Sono tanti i momenti nella vita in cui viviamo le tribolazioni annunciate nel Vangelo di questa domenica, e possiamo dividere le tribolazioni in due grandi famiglie: quelle tribolazioni che arrivano come tsunami, che ci assalgono, che sono incomprensibili e che ci feriscono profondamente, e poi quelle tribolazioni che, invece, sono causate da noi stessi, dove abbiamo sbagliato, dove abbiamo commesso azioni o detto parole che hanno ferito, che hanno fatto tanto male.

Allora, come gestire, alla luce del Vangelo di questa domenica, penultima dell’anno liturgico, queste due famiglie di tribolazioni? Nelle prime, quando ci arrivano come valanghe inaspettate, dobbiamo far emergere la nostra fede e cercare di perdonare e di accogliere questa tribolazione, non per maledire o per vendicarsi, ma per pregare per coloro che magari hanno sbagliato e per pregare affinchรฉ il Signore ci doni la forza, il coraggio di uscire dalle tenebre e di risorgere.

E invece, come gestire le tribolazioni, quelle magari causate dai nostri limiti? รˆ necessario il pentimento e cercare lo sguardo misericordioso del Padre sul male commesso, rendendo cosรฌ questo frangente di vita un luogo che diventa la porta di accesso per crescere, per guarire, per sanare.

Ecco allora, il Vangelo di questa domenica รจ meraviglioso perchรฉ รจ un Vangelo che ci porta a ricostruire. Dopo ogni terremoto della vita bisogna ricostruire, bisogna ripartire. E purtroppo ne abbiamo vissuti e ne vivremo sempre di terremoti, dovuti a fallimenti, a tradimenti, a crisi di lavoro, a delusioni. Ma rimanere bloccati, sconfitti, schiacciati da queste cose della vita non serve a nulla, tranne che a perdere il tempo della vita. Dobbiamo andare oltre. Dobbiamo andare oltre una vita trascinata e sconsolata. Non dobbiamo vivere di rancori o di sentimenti di vendetta o di rivincita. No.

Entriamo nella sofferenza e nella tribolazione con lo sguardo di Cristo, che ha usato l’unica arma con cui poteva vincere il male. Perchรฉ il male si sconfigge con il bene. Il male si sconfigge con l’amore. Il male si sconfigge con il perdono. Ecco, ricostruire, ricreare, questo ricreare, dare una nuova creazione alla nostra vita e entrare nell’ottica del Vangelo di questa domenica, quando Gesรน a un certo punto dirร : “I cieli e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno”.

E quali sono le parole di Gesรน? Il centro, il cuore di tutto il Vangelo di Gesรน: amore e Misericordia. Queste non passeranno mai. Amore e Misericordia sono le parole nascoste nel Vangelo enigmatico di questa domenica. L’amore non morirร  mai, perchรฉ l’amore รจ il seme di ogni rinascita, di ogni Risurrezione. Cristo รจ risorto per amore dell’umanitร , e l’amore deve essere il senso della vita.

E poi Misericordia. Misericordia รจ l’azione che Cristo ha potuto mettere in campo per superare il male ricevuto, per superare la morte. Ha perdonato il male, ha coperto le miserie dell’umanitร  con il suo amore. Amore e Misericordia.

Allora, per concludere, mi vengono in mente due frasi di due personaggi totalmente diversi. La prima รจ la frase di San Giovanni della Croce, quando dice: “Al tramonto della vita verremo giudicati sull’amore”. Ebbene sรฌ, l’amore sarร  il metro con cui verremo misurati sul cammino terrestre della nostra vita. Allora, come hai amato fino a oggi? Come vuoi amare da oggi in avanti? Non aver paura di sbagliare amando, perchรฉ amando potrai solo lasciare tracce di bene nel mondo.

E la seconda frase รจ di Dostoevskij, che dice: “La bellezza salverร  il mondo”. Dostoevskij non specifica di quale bellezza sta parlando. Credo che sia la bellezza della Misericordia, ovvero di un cuore cordiale che copre tutta la miseria degli altri. Amore e Misericordia: ciรฒ che Cristo ha usato per vincere la morte. Amore e Misericordia: ciรฒ che Cristo ha usato per dare il messaggio del Vangelo ai suoi discepoli e ai suoi apostoli. Amore e Misericordia: quello che siamo chiamati a vivere noi oggi, missionari dell’amore e della Misericordia di Cristo, nel 2024 e per tutta la nostra vita terrena.