don Claudio Doglio – Commento al Vangelo del 5 Settembre 2021

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Nella celebrazione del Battesimo si è conservato un rito simbolico chiamato dell’Effatà, con cui riproduciamo il gesto compiuto da Gesù, quando operò questo miracolo sul sordomuto.

Anche noi, battezzando un bambino, gli tocchiamo le orecchie e la bocca ripetendo quella parola aramaica che è un imperativo: “Apriti!” Ognuno di noi, quando è stato battezzato, ha incontrato il Signore Gesù che personalmente gli ha detto: “Apriti!” Il Battesimo però non è un rito magico che trasformi il ranocchio in un principe; è un dono di grazia che funziona nella nostra vita, se c’è la nostra libera collaborazione.

Quel gesto che è stato compiuto all’inizio si realizza durante tutta la nostra esistenza e ognuno di noi può ripetere: quel sordomuto sono io e questa è la mia storia. Gesù ci ha dato la possibilità di ascoltare la sua parola, ci ha comunicato il suo modo di pensare, ci ha fatto conoscere la sua mentalità: se la ascoltiamo e la facciamo nostra, abbiamo qualcosa di prezioso da comunicare agli altri.

Un cantautore italiano, immaginando di scrivere ad un amico, gli annunciava fra le grandi novità anche questa ironica prospettiva: “I muti potranno parlare, i sordi già lo fanno”. Spesso parlano dei sordi, che non hanno ascoltato la parola di Dio e ripetono solo le loro fissazioni: il miracolo sta dunque nell’autentico ascolto che, sciogliendo il nodo della lingua, ci rende capaci di trasmettere agli altri, ai figli, alle nuove generazioni, la fede cristiana che per grazia abbiamo ricevuto.

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AUTORE: don Claudio DoglioFONTE: Messalino “Amen” e Canale YouTube Teleradiopace TVCANALE YOUTUBE