Dopo il deserto la montagna… Dopo essere stato tentato nel deserto, Gesù sale sul monte con tre discepoli, perché vuole stare con il Padre; vuole che anche i suoi discepoli facciano l’esperienza di Dio e possano vedere con una luce diversa la prospettiva della croce che lo attende.
Sul monte i discepoli hanno la grazia di vedere Gesù glorioso, come è in profondità, al di là delle apparenze, oltre la situazione storica concreta; vedono la situazione finale, la meta a cui tutto tende. Hanno la possibilità di vedere che dopo la croce c’è la gloria: imparano, ascoltando la voce del Padre e fidandosi di Gesù, che solo attraverso la croce si giunge alla gloria della risurrezione.
Vedere la mèta finale a cui tendiamo non ci esonera però dal passare attraverso la croce, che — concretamente — sono le difficoltà della nostra vita e, ultimamente, sarà la nostra morte. Con i discepoli, sul monte, anche noi vogliamo imparare a vedere la realtà in una luce diversa e vogliamo imparare a fidarci di Gesù, per affrontare le difficoltà della nostra vita con la sua mentalità, con il suo stesso modo di vedere; vogliamo imparare a “prendere bene” la realtà, anche se è brutta, per essere più disponibili, obbedienti come Abramo, pronti a partire, a lasciare, a cambiare progetto.
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In tal modo diventiamo luminosi, perché riflettiamo sul nostro volto la luce di Cristo, imparando a guardare la nostra vita nella Sua prospettiva e a non perdere mai di vista l’obiettivo: stiamo andando verso la gloria!
AUTORE: don Claudio Doglio
FONTE: Messalino “Amen” e Canale YouTube Teleradiopace TV
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