Pietro pensa secondo gli uomini e non secondo Dio. L’apostolo si è lasciato illuminare per un attimo dal Padre e ha riconosciuto in Gesù “il Cristo, il Figlio di Dio” , ma poi continua a ragionare con la sua testa che lo porta a vedere le cose diversamente da come le propone Gesù, quindi non è disponibile a seguirlo, ma lo contesta, lo critica, lo rimprovera.
ln questo, Pietro non è un uomo di fede ed è molto vicino a noi. Anche noi abbiamo deciso di seguire Gesù, ma molte volte, concretamente nella nostra vita, ragioniamo secondo il nostro istinto umano, secondo quello che istintivamente pensano tutti.
Invece Gesù ci chiede di essere discepoli che imparano da lui, non prepotenti che vogliono insegnargli la strada, persone docili che si mettono alla sua scuola, lo seguono e imparano da lui per poterlo imitare nella vita. Abbiamo dunque bisogno di coerenza, per vivere davvero quello che ascoltiamo e diciamo nella liturgia.
La nostra mentalità deve essere trasformata: come discepoli di Gesù non possiamo andare dietro alla mentalità del mondo, dobbiamo trovare il coraggio di andare contro corrente, per pensare come pensa Gesù, per aderire in modo coerente a lui, Maestro della nostra vita, e per mantenere quella adesione in tutte le scelte che facciamo. Cristo è l’unico che può cambiarci la mentalità e aiutarci a vivere una vita bella. La vita è l’unica cosa che abbiamo! Se la perdiamo, abbiamo perso tutto: il modo per non perdere la vita è seguire
Gesù e avere la sua mentalità.
AUTORE: don Claudio Doglio
FONTE: Messalino “Amen” e Canale YouTube Teleradiopace TV
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