don Claudio Doglio – Commento al Vangelo del 26 Maggio 2021

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AUTORE: don Claudio DoglioFONTE: Messalino “Amen” e Canale YouTube Teleradiopace TVCANALE YOUTUBE

Il brano evangelico proposto dalla liturgia è una compilazione di due testi distinti, tratti dai discorsi dell’Ultima Cena, che presentano due delle profezie del Paraclito, poste da Giovanni sulle labbra di Gesù in quella solenne occasione. In passato questo vocabolo era tradotto con <<Consolatore>>; mentre l’attuale versione ha conservato la parola greca, che indica l’avocato difensore, colui che è stato chiamato vicino per difendére e sostenere, e corrisponde perfettamente al latino “ad-vocatus”.

Il compito del Paraclito è caratterizzato da diversi verbi nei discorsi di Gesù; in questo caso si parla di testimonianza e si aggiunge che tale funzione è in stretta correlazione con l’opera degli apostoli i quali danno testimonianza su Gesù per il fatto di essere stati con lui fin dal principio.

La seconda parte del brano aggiunge altre quattro importanti azioni che caratterizzano la funzione del Paraclito: guiderà a tutta la verità>>; <<dirà tutto ciò che avrà udito»; annuncerà le cose future»; <<mi glorificherà». L’opera di Gesù infatti ha bisogno di essere capita e, senza lo Spirito di Gesù, i discepoli non possono giungere alla comprensione.

Durante la sua vita terrena egli è stato il maestro esterno; dopo la risurrezione, tramite lo Spirito, diventa il maestro interiore che fa capire il senso di tutto, guidandoli verso la pienezza, continuando a trasmettere loro la Parola di Dio e illuminando la loro comprensione riguardo a ciò che accadrà in seguito lungo la storia umana.

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