È Natale o è già subito Pasqua? Il racconto dell’evangelista Luca ci porta infatti in un contesto pasquale: durante una festa di Pasqua il fanciullo Gesù si perde e per tre giorni i genitori lo cercano angosciati. Finalmente, pieni di gioia, lo ritrovano.
Viene anticipato così il dramma della morte e della risurrezione di Gesù: dopo tre giorni gli apostoli lo ritrovano e l’angoscia della morte viene trasformata dalla gioia del? incontro con il Risorto. In questo clima natalizio la liturgia ci propone una riflessione pasquale, per aiutarci ad avere uno sguardo di fede sulle nostre vicende familiari.
La nascita di Gesù avviene in una grotta, che corrisponde al sepolcro scavato nella roccia; la mangiatoia in cui è deposto il bambino ha la forma — come mostrano le antiche icone — di una tomba in cui è posto il corpo avvolto in fasce. Il dramma pasquale illumina tutta la nostra storia e contempliamo il bambino Gesù nella sua nascita alla luce della Pasqua: anche Maria e Giuseppe hanno fatto un cammino di maturazione per comprendere il senso che aveva la vita di quel bambino. Maria pone una domanda: “Figlio, perché?”. È la domanda che si pongono gli apostoli nel dramma della croce: “Perché la sofferenza, perché la morte?”.
La risposta del giovane Gesù è spiazzante: “Avreste dovuto saperlo! Io devo occuparmi delle cose del Padre mio”. Insieme a Maria e Giuseppe, anche noi riconosciamo di non capire, ma vogliamo custodire le sue parole e riportare Gesù al centro delle nostre famiglie. Claudio Doglio
AUTORE: don Claudio DoglioFONTE: Messalino “Amen” e Canale YouTube Teleradiopace TVCANALE YOUTUBE