Gesù è un abile creatore di racconti: le sue parabole continuano ad attirare il nostro interesse e a provocare le nostre reazioni. Con questo racconto ci presenta in forma allegorica la storia delPumanità: i primi chiamati sono gli ebrei, a cominciare dagli antichi padri Abramo e Mosè, fino agli apostoli chiamati per collaborare con Gesù; poi alla fine arriviamo noi.
Pensate mica di essere i primi? Noi siamo gli ultimi della serie, siamo arrivati alla fine della storia, molti altri hanno lavorato prima di noi e hanno lavorato molto più di noi! Gesù però ha usato l’immagine della vigna, perché nel linguaggio biblico la vigna è una figura di amore, per cui “lavorare nella vigna” è una questione di amore, indica la relazione d’affetto con il Signore.
A questo il Signore ci chiama: non è faticoso voler bene a una persona e lasciarsi voler bene; non è un dovere e una fatica, è un piacere, è la soddisfazione della vita! Conoscere il Signore e vivere con lui, ascoltarlo e reagire con affetto, è la bellezza della nostra vita! Non è un peso essere cristiani, è una gioia: se cominciamo dal mattino, cioè fin dalla giovinezza, siamo fortunati.
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Infatti la paga, cioè la ricompensa che Gesù promette, consiste per tutti nell’essere con il Signore: vale per san Paolo e anche per me! Quando saremo con lui pienamente, saremo pienamente contenti. Gesù non vuole delle prestazioni, ma delle relazioni: chiede a noi una relazione di affetto, che è bella, soddisfacente, tale da riempire la vita.
AUTORE: don Claudio Doglio
FONTE: Messalino “Amen” e Canale YouTube Teleradiopace TV