AUTORE: don Claudio DoglioFONTE: Messalino “Amen” e Canale YouTube Teleradiopace TVCANALE YOUTUBE
Riprendendo ciò che era stato detto a Nicodemo, riguardo al Figlio dell’Uomo che deve essere innalzato come il serpente di bronzo nel deserto, l’evangelista Giovanni adopera una espressione ambigua per spiegare il senso autentico della croce di Cristo, il quale annuncia solennemente: <<Quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me>>.
Il verbo innalzare o esaltare ha infatti due significati: può alludere alla salita al trono come vertice della carriera e massimo onore, ma può anche accennare alla morte in croce, Entrambi i significati sono corretti e devono essere integrati per comprendere l’evento culmine del Messia Gesù: egli infatti annuncia che il proprio destino sarà la croce, la quale però diventerà il suo trono, dal momento che l’innalzamento sulla croce coinciderà col raggiungimento della meta e con la realizzazione della propria missione.
Se umanamente le due cose non possono stare assieme, invece nell’esperienza di Gesù i due eventi hanno coinciso. Egli è stato innalzato sul patibolo, ma in quel momento è asceso al trono e ha assunto tutto il potere, perciò attira a sé tutto e tutti. Questa è la dinamica del seme che, messo nel terreno, prende vita e si moltiplica.
Nel momento della sua gloria il Cristo entra nella potenza di Dio e può entrare nella vita di ogni uomo per trasformarlo dal di dentro. Chi è disposto ad accoglierlo, a seguirlo e a servirlo potrà incontrare Dio, anzi sarà accolto e onorato dal Padre che attende questo incontro dall’ eternità