Siamo ormai di fronte al dramma della passione di Gesù e dal Vangelo secondo Giovanni ascoltiamo l’annuncio che <ora è il giudizio di questo mondo>: è giunta l’Ora decisiva della sua vita, la sua croce è il giudizio di questo mondo.
Quando parla del mondo P evangelista Giovanni intende la struttura terrena corrotta: è la situazione del peccato che domina la nostra vita e la nostra società.
La morte di Gesù è il grande esorcismo che allontana il male, scaccia il potere diabolico, vince il peccato, che è il nostro attaccamento a noi stessi, la chiusura egoistica nel nostro interesse privato.
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Gesù annuncia che sarà condannato dai romani e quindi l’esecuzione avverrà con il patibolo della croce, e questo diventa un segno importante: il Messia viene elevato in alto. È una condanna dolorosa e vergognosa, tuttavia è intesa come una gloria, segno della sua salita al cielo, dell’ascesa al trono regale: sulla croce Gesù regna!
È paradossale … un uomo inchiodato al legno infame della croce regna e ha la forza di attirare tutti a sé. È la forza dell’amore che ha portato Gesù a dare la vita per noi. Non è la sofferenza infatti che ci salva, ma il modo con cui il Cristo ha affrontato la sofferenza.
Sono alcuni uomini malvagi che hanno voluto la sua morte: senza motivo lo hanno odiato, l’hanno torturato e infine l’hanno ucciso, Gesù si è affidato completamente nelle mani del Padre e ha compiuto il progetto divino di amore totale: in forza di questo amore divino regna e ci attira a sé.
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AUTORE: don Claudio Doglio
FONTE: Messalino “Amen” e Canale YouTube Teleradiopace TV