Uno dei due che avevano udito le parole del Battista e lo avevano seguito, era Andrea. E l’altro? Era l’ evangelista Giovanni stesso, che per modestia non si nomina, pur lasciando intendere che rimase con Gesù fin dall’inizio. Giovanni e Andrea erano giovani che ascoltavano il Battista come maestro di vita, e proprio per ascoltarlo lo lasciano per seguire Gesù.
Il Battista non lega le persone a sé, perché è tutto orientato al Messia e porta le persone a Gesù: è un ottimo maestro, è davvero l’amico dello sposo che prepara l’incontro con lo sposo. Questo è il compito di ogni buon educatore: non legare a sé le persone, ma portarle a Gesù. Accortosi che lo seguivano, Gesù rivolge ai due giovani una parola, la prima che l’evangelista mette in bocca al personaggio principale; è una splendida domanda, che interpella tutti: “Che cosa cercate?”.
La stessa domanda Gesù ripete alle guardie prima del suo arresto; e ancora il giorno di Pasqua alla Maddalena che piange davanti al sepolcro. È la domanda fondamentale che Gesù rivolge a noi: Che cosa cercate? Che cosa volete dal Signore? Perché lo seguite? Quei due giovani non sanno rispondere, perché devono ancora imparare e l’unico modo per imparare davvero è rimanere con il Maestro.
A questo Gesù invita loro e noi: “Venite e vedrete”. Quei due lo ascoltarono e per tutta la vita rimasero sempre con lui, anche dopo la sua morte e risurrezione continuarono a rimanere con lui. Per altri settant’anni Giovanni rimase con Gesù e fece tuttè per lui.
AUTORE: don Claudio DoglioFONTE: Messalino “Amen” e Canale YouTube Teleradiopace TVCANALE YOUTUBE