XXIX Domenica del Tempo Ordinario – 16 Ottobre 2022.
A cura di don Claudio Doglio.
Le parabole di Gesù non sono allegorie, ma spesso contengono una provocazione. Dio non è paragonato ad un giudice iniquo; piuttosto Gesù suggerisce un paradosso per garantirci che Dio farà giustizia prontamente.
Al centro del racconto sta la giustizia: è la richiesta della povera vedova, una donna che non aveva diritti civili e sociali, senza appoggi umani né ricchezze per farsi valere. La sua preghiera è che le sia fatta giustizia. È una espressione frequente sulle labbra di chi ha subìto dei torti: ma che cosa vuol dire fare giustizia?
Immaginiamo il caso di una ragazza uccisa: per fare giustizia bisogna scoprire come sono andati i fatti, e quindi chi sia l’assassino; una volta che si è trovato il colpevole, bisogna punirlo; e una volta che il condannato ha subìto la pena, giustizia è fatta?
- Pubblicità -
Per fare pienamente giustizia bisogna fare di più: bisogna ridare la vita alla vittima e cambiare il cuore dell’assassino; quando l’assassino diventa santo e la vittima torna in vita, allora giustizia è fatta. In questa ottica solo Dio è in grado di fare veramente giustizia, ristabilire l’ordine, risarcire i danni e capovolgere la situazione.
Dunque chiedere al Signore: “Fammi giustizia”, vuol dire chiedergli che mi renda capace di dominare il mio istinto verso il male per fare il bene come vuole Lui: cioè, “Rendimi giusto, libero di fare il bene, tuo vero amico in profondità”.
Il desiderio della giustizia è la nostra preghiera, che deve accompagnare tutta la vita, fino alla santità.
AUTORE: don Claudio Doglio
FONTE: Messalino “Amen” e Canale YouTube Teleradiopace TV
CANALE YOUTUBE